Welfare

Homeless: Bologna revoca le multe

Un anno fa i vigili appiopparono a venti homeless una multa da 200 euro ciascuno, per aver dormito in strada. Ora il Comune fa marcia indietro

di Redazione

Duecento euro a testa di multa, per aver dormito in strada, di fronte al dormitorio comunale Beltrame. Così lo scorso novembre il Comune di Bologna aveva multato una ventina di senza dimora, italiani e stranieri, giovani e anziani. La Polizia Municipale aveva sgomberato i senza tetto, sequestrato le coperte distribuite dallo stesso Comune e sanzionato ogni persona con una multa per violazione del Regolamento di Polizia Municipale (bivacco e occupazione di suolo pubblico).

Oggi il Comune di Bologna ha archiviare tutte le sanzioni. «È una piccola grande vittoria di tutti – dice Antonio Mumolo, presidente dell'Associazione Avvocato di strada – ma sopratutto un peso in meno sulle spalle di chi vive già una condizione difficile, e dorme in strada al freddo perché non ha altre possibilità».
Bologna non è certo l’unica città in Italia a prevedere multe per chi dorme per strada: «ma le multe ai senza tetto sono un controsenso», spiega Mumolo. «Chi vive in strada viene multato per vagabondaggio, perché dorme in stazione senza un biglietto in tasca, etc. Le multe non possono essere pagate e quindi i debiti si moltiplicano. Finché una persona vive in strada non succede nulla, ma se per caso trova un lavoro e una casa può trovarsi a dover pagare un debito di migliaia di euro: a volte proprio per paura di dover affrontare questi debiti i senza tetto preferiscono rimanere nella propria condizione di marginalità, privi di residenza anagrafica e di tutti i diritti (sanità, voto, pensione) ad essa correlati».

Era stata proprio l'associazione Avvocato di strada a chiedere la revoca delle multe in autotutela, «perché multare una persona che dorme per strada non aiuta la persona a risollevarsi dalla propria condizione di marginalità, e sopratutto non consente di fare cassa a chi è creditore, perché quei soldi non li potrà ottenere mai. Nel Comune di Bologna, cui va il nostro ringraziamento, abbiamo trovato interlocutori attenti, che hanno organizzato un'audizione in cui abbiamo potuto spiegare le ragioni della nostra richiesta. Sono passati alcuni mesi e finalmente oggi abbiamo saputo che la nostra istanza è stata accolta dal Comune».
 

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