Welfare

Lavoro, diminuiti gli incidenti mortali

Tra gennaio e luglio gli incidenti mortali sono stati 702, contro gli 803 del 2000

di Gabriella Meroni

Aumentano gli incidenti sul lavoro, ma diminuiscono gli infortuni mortali. Nei primi sette mesi del 2001, secondo gli ultimi dati forniti dall’Istituto nazionale di assistenza per gli infortuni sul lavoro (Inail), gli incidenti complessivi sono stati 591.184 (più 0,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2000). Tra gennaio e luglio gli incidenti mortali sono stati 702, contro gli 803 del 2000. Il numero degli infortuni è cresciuto soprattutto nel Nordovest (173.864 con un aumento del 3,2 per cento rispetto al 2000), unica area del Paese che ha visto aumentare anche gli incidenti mortali (da 204 a 215 con un aumento del 5,5 per cento). Il Nordest invece inverte la tendenza sia sugli infortuni complessivi (193.774 con una diminuzione dello 0,6 per cento) sia sui casi mortali, scesi da 225 a 158 (il 30 per cento in meno rispetto al 2000). In calo gli incidenti mortali anche al Centro (da 162 a 149), al Sud (da 145 a 128) e nelle Isole (da 67 a 52). Un crollo degli incidenti mortali si è avuto in Emilia Romagna, dove si è passati da 103 a 66 incidenti mortali in un anno. La Lombardia è la regione più pericolosa per i lavoratori con 101.839 incidenti complessivi (più 3,4 per cento) e 123 casi mortali (in aumento sui 120 dei primi sei mesi del 2001). Il maggior numero di incidenti mortali è nell’industria (636 casi, in calo rispetto ai 686 dello stesso periodo del 2000) mentre l’agricoltura segnala 66 morti sul lavoro (un dato in netto miglioramento rispetto ai 117 registrati nei primi sette mesi 2000). In tutto il 2000 gli infortuni complessivi sono stati 904.565 con un aumento dell’1,2 per cento sul 1999. Gli infortuni mortali sono stati 1.185 con un calo del 5,7 per cento rispetto ai 1.257 del 1999. Un calo significativo delle morti sul lavoro si registra nelle settore delle costruzioni (260 morti invece dei 310 dell’anno precedente) che rimane comunque quello più a rischio di infortuni gravi, insieme a quello dei trasporti (196 incidenti mortali nel 2000).


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