Welfare

In Europa i “mangiatori d’aria” scuotono le coscienze

La campagna Air Food Project, di alcune onlus transalpine, per il rifinanziamento degli aiuti alimentari

di Gabriella Meroni

Ci vuole un bello sforzo di fantasia per tagliare con coltello e forchetta una bella fetta di una pizza immaginaria, masticarla senza avere niente in bocca e mandarla giù, deglutendo saliva. Eppure è quello che stanno facendo decine di giovani (e meno giovani) in Europa, filmando le loro "mangiate d'aria" e partecipando così a una mobilitazione che vuole scuotere le coscienze di sette paesi europei che si oppongono al rifinanziamento degli aiuti alimetari per i poveri.

Il messaggio veicolato da questi video – che aderiscono all'iniziativa Air Food Projectè semplice: se si esauriranno i fondi Ue per gli aiuti alimentari, 18 milioni di cittadini poveri dovranno  trasformare l’aria in cibo con la sola forza della fantasia, pur di mettere qualcosa sotto i denti. La colpa è di sette paesi (Germania, Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Svezia e Regno Unito) che si ippongono al rifinanzianento dei fondi europei destinati all’alimentazione dei poveri perché ritengono che ogni Paese dovrebbe provvedere da solo ad aiutare i più bisognosi. Nel 2011, 18 milioni di europei hanno usufruito degli alimenti donati, e distribuiti da diverse associazioni non profit, grazie a uno stanziamento di 480 milioni di euro.

Ma visto che ora i fondi sono a rischio, quattro associazioni francesi (le Banche alimentari, la Croce Rossa francese, il Secours Populaire e i Restos du Cœur) lanciano la campagna Air Food Project, ispirata almeno nel nome all'Air Guitar (la pratica, molto diffusa sul web, di far finta di suonare la chitarra), con la quale invitano i cittadini europei a filmarsi davanti a un piatto vuoto mentre fanno finta di mangiare. Il presidente della federazione delle Banche alimentari è certo che se il numero di persone che si filmeranno, firmeranno la petizione e diffonderanno l’appello sarà pari a quello delle persone che beneficiano degli aiuti, la politica non potrà non ascoltare: «sarà la testimonianza che prova che gli europei vogliono che accada qualcosa. Dunque bisogna essere il più numerosi possibile per vincere questa battaglia».

In Italia, anche la Fondazione Banco Alimentare aderisce alla mobilitazione: maggiori informazioni si possono trovare sul sito del Banco


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