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Educare al mondo, fin dall’asilo

Da cinque anni presente nelle scuole, quest'anno la Fondazione Aiutare i Bambini propone percorsi ad hoc anche per le scuole dell'infanzia

di Redazione

Per un bambino non è mai troppo presto per scoprire che il mondo è più grande della sua casa. Tant’è che Fondazione Aiutare i Bambini con il suo Progetto Scuola quest’anno debutterà anche nelle scuole materne. «È il quinto anno che facciamo questa proposta», dice Alessia Gilardo, «e sono sempre di più gli insegnanti che dedicano alcune ore a fare educazione allo sviluppo.

Sono già 350 le scuole italiane che hanno aderito al Progetto Scuole della Fondazione “aiutare i bambini”, impegnata dal 2000 in progetti di aiuto all’infanzia in difficoltà in oltre 70 Paesi in tutto il mondo e in Italia. Per il quinto anno consecutivo, la Fondazione rinnova il suo invito rivolto al mondo della scuola: aprire le porte ai valori della solidarietà e della cooperazione, con tante proposte educative per tutti i gradi scolastici ed alcune novità.
 
Le proposte per le scuole dell’infanzia sono due: «la prima proposta, messa a punto insieme al Laboratorio Fa-Voliamo e rivolta esclusivamente al territorio di Milano, è quella della fiaba interculturale. Con l’obiettivo di far riflettere sulle diversità culturali, i bambini vengono guidati nella realizzazione, con svariati materiali, di un vero e proprio libro di fiabe in cui combinare elementi della propria cultura con quelli di una cultura straniera. Il libro viene poi regalato, attraverso i volontari di “aiutare i bambini”, ai bambini di una scuola del Paese prescelto».
 
La seconda è sperimentata con successo nelle scuole elementari ed è lo scambio di disegni tra i bambini italiani e i bambini africani, asiatici o sudamericani sostenuti dalla Fondazione attraverso interventi di educazione scolastica. «I miei bambini – racconta Flavia Fattori, insegnante di scuola elementare di Limbiate (MB) che lo scorso anno ha aderito con la sua classe allo scambio di disegni – sono stati davvero entusiasti del lavoro realizzato dai loro compagni di Lima, in Perù. Sono rimasti sorpresi nel vedere che quei bambini si divertono con gli stessi giochi, o di leggere parole in una lingua non conosciuta ma a volte simile alla nostra. Hanno apprezzato l’estro artistico dei nuovi amici, il loro impegno nel disegnare e colorare. Insomma è stata per loro e per noi insegnanti un’esperienza positiva, da ripetere».
 
Le scuole interessate possono inoltre richiedere il kit multimediale “So, agisco, condivido”. «Per le scuole elementari e medie – continua Gilardo – abbiamo composto due differenti kit contenenti materiali per realizzare giochi di gruppo, favole tipiche dei vari Paesi, cartine didattiche, fotografie e video di contesti lontani e diversi dal nostro. L’obiettivo è fornire agli insegnanti tanti strumenti utili per far riflettere i bambini sulle diversità culturali, sul proprio stile di vita, sull’importanza dell’informazione e della solidarietà».
 
Completano l’offerta del Progetto Scuole le mostre fotografiche didattiche “Io vado a scuola” e “Manca l’acqua!” e gli incontri in aula con i volontari di “aiutare i bambini”. Naturalmente per raccontare ai bambini una realtà tanto lontana serve un approccio mirato: «per questo facciamo un laboratorio formativo per i volontari che desiderano incontrare i ragazzi. Per la prima volta, vista l’alta richiesta, faremo domani il bis a Cagliari», spiega Gilardo.  

Il Progetto Scuole è rivolto anche a centri di aggregazione giovanile, oratori, associazioni, gruppi d’incontro, biblioteche. Tutte le proposte sono consultabili online sull’apposito catalogo all’indirizzo:  www.aiutareibambini.it/scuole. Per maggiori informazioni è possibile contattare direttamente Alessia Gilardo, Responsabile Progetto Scuole, Fondazione “aiutare i bambini”: tel. 02 70.60.35.30, alessia.gilardo@aiutareibambini.it.