Non profit

L’investimento nel non profit? Aumenta la competitività

Malgrado la crisi otto aziende su dieci non hanno ridotto le erogazioni alle non profit. Il presidente dell'Istituto italiano donazione Edoardo Patriarca: «Ormai si sta consolidando un rapporto di reciprocità tra profit e non profit»

di Francesco Agresti

 

Investire nel non profit fa crescere la competitività delle imprese che continuano a sostenere il terzo settore anche in tempo di crisi, ma in cambio pretendono dalle organizzazioni concretezza e trasparenza. E un forte legame con il territorio.
E’ la foto che emerge dalla quarta edizione dell’indagine “Impresa e non profit” (in allegato) realizzata dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto italiano donazione con il sostegno della fondazione Vodafone.
 
Quanto erogano
L’82% delle imprese ha dichiarato di non aver ridotto le erogazioni a fronte di un 18% che le ha tagliate anche del 30%. In particolare, il 40% ha destinato al terzo settore più 500mila euro l’anno, il 21% oltre un milione, il 18% tra 500 mila euro e il milione. 
 
Come finanziano
L’86% (erano il 79% nel 2009) delle aziende interpellate sceglie di finanziare direttamente singoli progetti, una modalità questa scelta in via esclusiva dal 21 % mentre le altre affiancano diversi tipi di intervento. La metà delle imprese, il 51%, sceglie invece la donazione diretta o sponsorizzazione dell’organizzazione non profit, un dato in linea con quello della precedente indagine. Forte calo invece per il cause related marketing che scende dal 42 al 17%
 
Settori più sostenuti
Salute, cultura, infanzia ed emergenza sociale sono ambiti di intervento preferiti dalle imprese che donano risorse al non profit. Il 57% delle società profit destina risorse a iniziative che interessano la salute delle persone, categoria che comprende l’assistenza e la ricerca scientifica. Cultura e infanzia si attestano al 50% degli interventi seguite dall’emergenza sociale con il 42%. 
 
Ambiti di intervento
Il 53% delle imprese destina risorse a organizzazioni che operano sul territorio nazionale, il 43% a quelle che operano in ambito locale. Un dato che complessivamente fa salire al 96% il totale degli interventi che restano dentro i confini nazionali, mentre si registra un forte calo delle erogazioni a favore della cooperazione internazionale.
 
«Quello che complessivamente emerge dalla nostra rilevazione», spiega Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto italiano donazione, «è che si sta consolidando un rapporto di reciprocità tra profit e non profit. Un’alleanza strategica tra mondi responsabili, in cui da un lato le imprese che sostengono il non profit accrescono la loro competitività, dall’altro il terzo settore, per potere ottenere risorse, è spinto a migliorare la propria capacità organizzativa per poter essere in grado di mettere a punto progetti concreti, trasparenti che sappiamo calamitare l’interesse del profit». 
 

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