Welfare

Anffas: è deciso consegneremo le chiavi a Napolitano

Nella riunione delle associazioni regionali di Anffas onlus i tagli ai servizi, l'aumento delle tariffe e la dignità stesse delle persone con disabilità. Decise azioni che saranno portate avanti in tempi brevi

di Redazione

Avevano promesso. «Decideremo durante la riunione della associazioni regionali di Anffas onlus». Al centro dell’incontro che si è tenuto il 27 settembre c’erano proprio i temi che avevano fatto drizzare le antenne all'associazione: riduzione drastica delle risorse erogate dai Comuni e dalle Regioni, aumento delle tariffe, delle rette e della compartecipazione al costo delle prestazioni socio-sanitarie, allungamento delle liste d’attesa per l’accesso ai servizi, messa in discussione dei diritti, della dignità e dell’esistenza stessa delle persone con disabilità. A Roma la riunione ha visto tutti i rappresentanti regionali descrivere situazioni ai limiti del collasso dal punto di vista del rispetto dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Una condizione che ha evidenziato quanto Anffas Onlus già sapeva da tempo, ossia che l’elemento di fondo che accompagna tutti i provvedimenti, in ultimo quelli della Spending Review, è esclusivamente il risparmio a danno del rispetto dei diritti dei cittadini, specie quelli più vulnerabili, senza tener conto in nessuno modo del loro stesso diritto alla migliore qualità di vita, e che ha portato Anffas a decidere di intraprendere in tempi molto brevi alcune azioni importanti.
Tra queste figurano la richiesta di incontro con la Conferenza Unificata Stato-Regioni e con il ministro del Welfare Fornero, l’istituzione di Unità di Crisi nazionale e regionali per monitorare, contrastare ed emendare i provvedimenti in fase di approvazione e la consegna simbolica delle chiavi di tutte le associazioni Anffas Onlus al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

«La decisione di consegnare le chiavi delle nostre associazioni al Presidente Napolitano è stata sofferta ma non più procrastinabile» afferma Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas Onlus «In questa situazione, infatti, non ci è più possibile non solo e non tanto offrire servizi, ma anche e soprattutto tutelare i diritti dell’oltre 1 milione di persone con disabilità intellettiva in Italia e quindi perseguire la mission che da 54 anni Anffas porta avanti».

Obiettivo di questo gesto simbolico è quello di portare «all’attenzione delle istituzioni la gravità della fase in cui ci troviamo, richiedendo con forza che la nostra Repubblica si prenda carico della tutela dei diritti di tutti cittadini, come scritto nella Costituzione. Attenzione però: questo non vuol dire che ci stiamo arrendendo ma che siamo pronti a lottare» illustra Speziale. «Nonostante la legislazione italiana sia considerata la più avanzata in tema di diritti delle persone con disabilità» continua il presidente di Anffas Onlus «il contesto in cui stiamo vivendo dimostra esattamente il contrario, con l’assenza totale di risorse come il Fondo per le politiche sociali ed il Fondo per la Non Autosufficienza e con campagne che si nutrono ed alimentano un contesto culturale pericoloso e che causano solo ulteriori discriminazioni verso le persone con disabilità».

Perché, prosegue «oggi sono in discussione non solo i servizi destinati alla disabilità ma la stessa dignità, esistenza e diritti di chi ha una disabilità, a prescindere da quale essa sia: è quindi in atto un processo di involuzione del sistema che deve essere arrestato ed è per questo che Anffas Onlus ha deciso di lottare per tutte le persone con disabilità e per le loro famiglie, con l’obiettivo di riaffermare la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità non come simbolo ma come Legge dello Stato quale effettivamente è».

Il presidente di Anffas onlus rivendica il fatto che la sua associazione non sia contraria a una razionalizzazione delle spese, ma questo, conclude «ma questo non può portare a una monetizzazione del bisogno ed alla cancellazione totale dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
 

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