Salute

Ospedali multireligiosi, al via il tavolo con Balduzzi

In Italia ci sono ormai tante sperimentazioni e buone pratiche, ma manca ancora un indirizzo comune che valga a livello nazionale. Il Ministro Balduzzi ora vuole una Carta etica per far sentire ogni paziente ben accolto

di Redazione

Il ramadan. Il cibo kosher. L’assistenza spirituale. Le ritualità per comporre un defunto. Un’attenzione di genere. Luoghi di preghiera. Sono tante le situazioni, in ospedale e in generale nella sanità, in cui servirebbero attenzioni specifiche, in base all’appartenenza a una religione diversa. Il ministro Balduzzi ora ci sta lavorando. È in arivo una “Carta etica” per l’accoglienza delle specificità culturali e religiose negli ospedali e nelle varie strutture sanitarie. È questo l’obiettivo del neonato “gruppo di lavoro per l’accoglienza delle specificità culturali e religiose nelle strutture sanitarie” che si è riunito ieri per la prima volta al Ministero. Diverse le professionalità presenti nel gruppo di lavoro nazionale: medici, infermieri, psicologi e assistenti sociali. La Carta Etica dovrà essere condivisa dalle principali religioni minoritarie presenti in Italia ed essere il punto di partenza per delle nuove linee guida da inserire nel piano sanitario nazionale.

Voluta dal ministro Renato Balduzzi, la nuova piattaforma riunisce allo stesso tavolo i musulmani della CO.RE.IS. e della Moschea di Roma, l’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), l’Ubi (Unione buddhista italiana), l’Unione induista italiana, la Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, la Chiesa evangelica e la Chiesa Valdese.

La riunione di insediamento ha già chiesto l’aggiornamento della formazione continua degli ordini professionali e l’inserimento di insegnamenti ad-hoc nei corsi di laurea. «L'iniziativa del ministro Balduzzi è di grande valore anzitutto perché muove da una sensibilità verso le esigenze concrete, quotidiane e urgenti, importanti per una convivenza armoniosa delle minoranze religiose in Italia – ha commentato il vice presidente della CO.RE.IS. Yahya Pallavicini, presente all’incontro – La ricaduta positiva, in termini di integrazione, andrà tuttavia anche al di là delle stesse esigenze pratiche che hanno originato questa iniziativa, promuovendo un maggiore rispetto e riconoscimento diffuso delle specificità  sacrali di tutti i religiosi che vivono in Italia, senza distinzioni".
 


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