Salute

Staminali e gameti al Parlamento Europeo

Regole troppo disomogenee tra i Paesi UE e una cronica insufficienza di tessuti. La Yannakoudakis chiede al Parlamento di spingere la donazione di cellule e tessuti. Ma rigorosamente in forma gratuita. Che ne sarà delle tante sperm bank?

di Sara De Carli

Lunedì 10 settembre la deputata  Marina Yannakoudakis presenterà alla plenaria del Parlamento Europeo una proposta di risoluzione sulla donazione volontaria e gratuita di tessuti e cellule.

La fotografia che emerge
Dalle premesse della relazione emerge che in 27 dei 29 paesi rispondenti esistono disposizioni (vincolanti o non vincolanti) che disciplinano il principio della donazione volontaria e gratuita di tessuti e cellule; che in 13 paesi esistono principi orientativi riguardo alla possibilità di concedere forme di risarcimento o incentivi ai donatori di tessuti e cellule; che 19 paesi dichiarano di prevedere forme di risarcimento o incentivi per i donatori viventi di tessuti e cellule (non riproduttive); che 14 paesi prevedono forme di risarcimento o incentivi per la donazione di cellule riproduttive;  che quattro paesi prevedono forme di risarcimento o incentivi ai familiari di donatori deceduti.

Marina Yannakoudakis


La Yannakoudakis «constata con preoccupazione che la metà degli Stati membri lamenta sistematicamente una carenza di tessuti e cellule umani, in particolare di midollo spinale, di gameti e di tessuti quali la cornea e la pelle; ritiene pertanto necessario rivedere le politiche e le normative in vigore, che si rivelano insufficienti per far fronte alla sfida dell'autosufficienza nell'Unione europea».


Gratuità
Il primo punto sottolineato dalla risoluzione è il fatto che la donazione dovrebbe essere «volontaria, gratuita e anonima (eccetto nel caso di prelievo su persona vivente a favore di un familiare)». Un risarcimento economico deve essere «rigorosamente limitato alla compensazione delle spese sostenute nella donazione di tessuti e cellule, quali le spese di viaggio, la perdita di guadagno o le spese mediche legate alla procedura medica e a possibili effetti collaterali, vietando qualsiasi incentivo economico». In particolare la Commissione è invitata «a presentare una relazione in merito alle attuali pratiche e criteri nazionali per l'indennizzo dei donatori viventi, soprattutto per quanto concerne la donazione di ovociti».

Staminali e cordoni ombalicali
La Yannakoudakis punta il dito contro il fatto che oggi le cellule staminali provenienti da sangue cordonale vengono conservate soltanto nell'1% delle nascite nell'UE. Partendo da questo dato è evidente quanto bisogno ci sia sottolineare «l'importanza della donazione, a banche che aderiscono a norme operative ed etiche comuni, del sangue e del tessuto cordonale da parte delle madri al momento del parto, al fine di contribuire a curare le malattie e promuovere la ricerca nel settore».
Banche pubbliche o private, la Yannakoudakis ritiene fondamentale «sviluppare ulteriormente la donazione di sangue cordonale di natura allogenica non familiare, affinché le unità di sangue cordonale immagazzinate siano registrate nella banca dati mondiale dei donatori di midollo osseo (BMDW) e siano messe a disposizione di qualunque paziente compatibile che ne abbia la necessità». Per questo «invita gli Stati membri a sensibilizzare i cittadini in merito alla conservazione del sangue cordonale in banche pubbliche mediante campagne informative da condurre, ad esempio, durante i corsi prenatali», si aspetta «che gli Stati membri istituiscano almeno una banca pubblica di cellule staminali» e «invita gli Stati membri a sviluppare programmi che incoraggino i gruppi di minoranza etnica a donare tessuti e cellule alle banche pubbliche per far fronte alle carenze di donatori compatibili all'interno di tali gruppi».

 


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