Mondo

«Presidente Monti, fermi gli sgomberi dei rom»

Energico appello al premier italiano da parte di Amnesty international: «Vivono segregati in campi squallidi, senza accessi ai servizi, lei ha la responsabilità di assicurare loro l'inclusione sociale»

di Daniele Biella

Una volta per tutte basta sgomberi forzati, segregazione e discriminazione: lo chiede Amnesty internatuional Italia al presidente del Consiglio Mario Monti, con un appello reso pubblico ieri sul sito ufficiale dell'organizzazione.

"Davvero non esiste un luogo che possa considerarsi casa per le migliaia di rom che vivono nei campi in Italia. Vivere in squallidi campi con un accesso minimo o addirittura nullo ad acqua ed elettricità è una realtà per molti rom. Invece di aiutare gli uomini, le donne e i minori a vivere in condizioni più accettabili, le autorità italiane li sgomberano forzatamente, spesso con un preavviso così breve da non dare loro il tempo necessario per raccogliere i loro averi. Le famiglie spesso sono sgomberate senza che venga offerta loro una sistemazione alternativa, e questo spesso le obbliga a costruirsi un nuovo riparo in qualche altro posto oppure le lascia senza una casa", recita l'appello di Amnesty.
 
Nel febbraio 2012, il governo italiano ha presentato alla Commissione europea una Strategia nazionale per l'inclusione dei rom, impegnandosi a porre fine alla segregazione e a promuovere l'inclusione sociale. "Sono passati diversi mesi e le autorità non hanno mantenuto questo impegno. Il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti ha la responsabilità di assicurare che la strategia sia attuata e che l'impegno preso dal suo governo di rispettare i diritti dei rom sia effettivo", chiede l'organizzazione umanitaria, che invita i cittadini a firmare la petizione online per garantire il diritto dei roma a un alloggio adeguato.
 


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