Politica

La rivoluzione di Lampedusa

La svolta del neosindaco di Lampedusa Giusi Nicolini a Vita.it: «I cpt? Li vorrei aperti in modo che le nostre donne possano incontrare le africane e i nostri bimbi giocare con i loro». Poi la denuncia: «Nei centri ci sono situazioni gravi»

di Daniele Biella

“È ora di far conoscere la vera Lampedusa al mondo: rispettosa del proprio territorio, cosciente del proprio ruolo di ponte fra civiltà, e accogliente sia verso i turisti che verso i migranti”. Parola di un neosindaco speciale: Giusi Nicolini, storica e pasionaria esponente di Legambiente (direttore della Riserva naturale fino al 7 maggio 2012, data dell’elezione a primo cittadino) nonché sensibile alle sorti dei migranti che sbarcano sull’isola, sull’isola è nata e vissuta e conosce ogni persona, ogni angolo della sua terra. Per Vita.it ferma per un attimo il suo intenso nuovo lavoro (“che è molto, c’è da rifondare l’isola”, dice) e mentre si concede un veloce pranzo al bar a base di brioches-gelato, fa il punto della situazione a 360 gradi, compreso il tasto spesso controverso delle conseguenze degli sbarchi migratori sull’isola.

Quattro mesi fa i lampedusani l’hanno voluta sindaco, si direbbe che ambiente e accoglienza siano temi a loro cari. È proprio così?
Sì. Il tema ambientale è importante perché ne va dell’afflusso del turismo, mentre nessuno sa meglio dei cittadini dell’isola cosa significhi vedere un barcone di disperati arrivare sulle proprie coste: è almeno 15 anni che accade. La gente capisce perché arrivano, sanno che affidano la propria vita a un viaggio terribile. E hanno ben chiaro che il loro arrivo non si combatte con i pugni e sull’onda della finta impostazione repressiva  e securitaria adottata dall’ex ministro Roberto Maroni: siamo gente di mare, non ergiamo muri, piuttosto vogliamo essere un ponte tra civiltà.

L’odissea legata agli sbarchi è sempre presente nelle discussioni cittadine?
Sì, ma ultimamente se ne parla come qualcosa che sta funzionando bene. Vuoi l’impostazione del nuovo governo e del ministro Annamaria Cancellieri, totalmente diversa dal precedente e più che disponibile alle nostre richieste e al dialogo, vuoi il fatto che ora il Cpt (Centro di permanenza temporanea, ndr) stia funzionando come dovrebbe essere, ovvero un centro rapido di smistamento degli arrivi con conseguenti ripartenze in altre strutture più idonee, la popolazione non ha la preoccupazione di un anno fa, quando a fronte di una capienza di 800 posti il Centro era arrivato a 2400 con i disagi per tutti, migranti compresi, che sono finiti sulle prime pagine dei giornali.

Alcune ong (Save the children, Terres des hommes) denunciano la presenza di minori in condizioni promiscue nel Cpt. Conferma?



 

È così, nonostante la capienza non sia al limite, non tutto il Centro è ristrutturato e spesso minorenni e donne con bimbi piccoli stanziano nell’area degli uomini. Ciò va evitato per evitare promiscuità, bisogna pensare  modelli alternativi. Ho un sogno: che il Cpt si apra alla cittadinanza, e viceversa. Vorrei che le nostre donne possano passare del tempo assieme alle mamme africane, i bambini giochino assieme in uno spazio neutro. Nel mio mandato lavorerò in questa direzione, ma un passo alla volta: prima devo garantire ai lampedusani un tenore di vita migliore di quello attuale e servizi efficienti.

Quali servizi cittadini non funzionano sull’isola?
Sarebbe meglio chiedere quali funzionano. In molti settori stiamo ripartendo da zero, da alcuni addirittura sottozero, come l’erogazione dell’acqua, che a volte non riusciamo a garantire. O come la raccolta differenziata dei rifiuti: prima di avviarla bisogna cambiare l’approccio culturale della gente, bonificare terreni, eliminare discariche abusive. Niente oggi è esente dal malfunzionamento, a causa di un passato del tutto anarchico nella gestione della macchina pubblica, della promozione del turismo, della speculazione edilizia.

Come sta andando la stagione estiva?
Bene, i turisti sono tornati, sta scemando lo spavento di quanto successo l’anno scorso con la mala gestione degli sbarchi. Ma è un turismo solo estivo, per ora, noi puntiamo a diffonderlo anche negli altri periodi dell’anno. Faremo di tutto per rinnovare l’immagine dell’isola, che sarà nello stesso tempo turistica e accogliente.

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