Cultura

Save the Children: “Aiutiamo il popolo afgano in fuga”

Vent'anni di guerra e tre di siccità hanno reso drammatica la situazione nel Paese. Ed ora non è rimasto nessuno a poter distribuire gli aiuti umanitari ai bambini e alle loro famiglie

di Daniela Romanello

Migliaia di afgani, ammassati lungo il confine con il Pakistan e spinti dalla paura di rappresaglie americane in seguito all?attacco terroristico della scorsa settimana negli Stati Uniti, stanno fronteggiando fame e ogni tipo di privazione nel tentativo di abbandonare il proprio paese.
Save the Children lancia un appello alla comunità internazionale affinché consideri, prima di esaminare qualsiasi tipo di intervento nei prossimi giorni, come elemento prioritario la salvaguardia e la sicurezza di tutti i bambini afgani e delle loro famiglie.
?La situazione di crisi ha già prodotto danni irreparabili ancor prima che ogni azione di tipo militare sia stata intrapresa,? sottolinea Mike Gaouette, responsabile per le emergenze di Save the Children. ?Il popolo afgano vive infatti questa situazione di drammatica emergenza dopo una siccità durata tre anni e più di vent?anni di guerra. Ora che le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie come Save the Children sono state costrette ad abbandonare il paese, non c?è più nessuno che distribuisce aiuti vitali come cibo o coperte e, con l?inizio dell?inverno, la situazione è destinata inevitabilmente a peggiorare.?
Sebbene Save the Children sia stata costretta a ridimensionare la portata dei suoi programmi in Afghanistan, ha aumentato il numero dei suoi operatori nella regione per affrontare l?emergenza dell?esodo del popolo afgano verso il Pakistan. Angelo Simonazzi, direttore di Save the Children Italia aggiunge: ?Gli eventi della scorsa settimana negli Stati Uniti sono stati drammatici. Tuttavia, è esenziale che, mentre il mondo tenta di trovare la soluzione migliore per fronteggiare questa situazione di crisi, non ci dimentichiamo dei diritti, delle esigenze e dei bisogni immediati di milioni di bambini che, come in tutti i conflitti, costituiscono la parte più vulnerabile della popolazione.?

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