Welfare

Le “Paralimpiadi” di Kevin e Kathrin

I due atleti autistici non saranno in gara, ma alle Paralimpiadi ci saranno grazie a un viaggio premio offerto dalla Fisdir-Federazione italiana sport disabili intellettivi relazionali come riconoscimento del loro impegno sportivo

di Carmen Morrone

Non scenderanno in vasca ma respirare l’aria paralimpica farà bene ai nuotatori Kevin Casali e Kathrin Oberhauser  che hanno sfiorato la qualificazione a questi Giochi. Essere a Londra, sentire in diretta le sensazioni uniche di una partecipazione paralimpica sarà una leva eccezionale per la loro preparazione in vista dei Giochi 2016 a Rio de Janeiro.

Kevin e Kathrin hanno raggiunto Londra, incontreranno i loro colleghi e  domani sera assisteranno alla cerimonia d’apertura. «Quando ha ricevuto la lettera del Presidente Borzacchini che lo invitava a partecipare alla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi come spettatore, il volto di Kevin esprimeva mille emozioni – commenta Mirella, la mamma di Kevin Casali – e questo è un premio agli sforzi sostenuti in questi anni da mio figlio che, spero, un giorno potrà veramente coronare il suo sogno di raggiungere le Paralimpiadi».

Marco Borzacchini, presidente della Fisdir, nella lettera ringrazia i due atleti e rivolge il suo augurio per una nuova entusiasmante stagione sportiva. «Al termine di una stagione che ti ha visto protagonista nel tentativo di centrare l'obiettivo Londra 2012 – è il testo della lettera inviata ai due atleti – voglio esprimere a te, ai tecnici, ai familiari e a tutti coloro che ti sono stati vicini il più sentito ringraziamento a nome mio, del Consiglio Federale e di tutto il movimento per la splendida avventura che ci avete fatto vivere». «Non era facile, anzi, era quasi impensabile fino a poco tempo fa – continua la lettera firmata dal presidente Borzacchini – credere che i nostri atleti sarebbero riusciti a lottare per un simile traguardo. Siamo partiti, non dimentichiamolo, da molto lontano, ma in appena quattro anni abbiamo avuto la soddisfazione di conquistare giorno dopo giorno la ribalta internazionale come testimoniano le 200 medaglie vinte. E sono certo che la consacrazione paralimpica, se non arriverà oggi, arriverà a Rio 2016. Le premesse ci sono tutte e proprio tu, con la tua giovane età, hai rappresentato e ne rappresenti, insieme a tanti altri atleti, un importante e fondamentale presupposto».
 


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