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Oscar, l’alfiere degli azzurri
Sarà l'arciere Oscar de Pellegrin a portare il tricolore all'inaugurazione dei Giochi mercoledì 29 agosto. A lui l'in bocca al lupo di Franco Bettoni, presidente di Anmil
Bellunese, 49 anni, è campione di tiro a segno e di tiro con l'arco. Londra 2012 è la sua sesta Paralimpiade e gareggerà come arciere. È fra i primi a scendere in campo giovedì, primo giorno di gare. Si muove sulla sedia a rotelle a causa di un infortunio sul lavoro. E a lui che va il tifo di Anmil.
«Ci ha riempito di orgoglio sapere che un atleta infortunato sul lavoro sarà l’alfiere italiano alla Competizione più importante per lo sport paralimpico. De Pellegrin ha subito un incidente mentre lavorava con il trattore nell’azienda agricola di famiglia. Una tragica fatalità, alla quale ha saputo reagire diventando anche un uomo di sport di grande valore come lo dimostra la scelta di nominarlo portabadiera», afferma Franco Bettoni, presidente di Anmil, associazione che con il Comitato italiano paralimpico qualche settimana fa ha un Protocollo d’intesa per incentivare la diffusione della pratica sportiva tra persone disabili, tenuto conto dei positivi benefici fisici e psicologici che la stessa comporta.
«Quello che vogliamo fare non è necessariamente avviare all’agonismo – precisa Bettoni-, bensì dare vita ad un impegno forte dell’associazione in ambito sportivo per creare occasioni di arricchimento personale e motivazionale e fornire stimoli importanti utili a ritrovare quelle sicurezze fondamentali anche per l’inserimento nel tessuto sociale».
Il Protocollo prevede che l’Anmil si impegni a promuovere le discipline sportive presso i propri iscritti, a sostenere l'attività sportiva dei disabili con avviamento e promozione attraverso le sue 106 sedi distribuite su tutto il territorio Nazionale in accordo con le strutture territoriali del CIP. Il CIP, dal canto suo, si impegna a organizzare e realizzare sul territorio iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, in collaborazione con Anmil.
Oscar De Pellegrin è un assistito Inail, istituto che in Italia assicura i lavoratori che svolgono attività a rischio, fa prevenzione e promuove il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati. Come altri 11 azzurri che sono: Vittorio Bartoli (tiro con l'arco), Oscar Pellegrin (tiro con l'arco), Mauro Cratassa (ciclismo), Vittorio Podestà (cicilismo), Paolo Viganò (ciclismo), Giovanni Achenza (ciclismo), Silvia De Maria (canottaggio), Daniele Stefanoni (canottaggio), Marco Pusinich (tiro a segno). Tre le riserve: Matteo Bonacina (tiro con l'arco), Giuseppina Versace (atletica) e Samuele Gobbi (atletica). Nel team figurano nomi già affermati. Uno su tutti, Paolo Viganò che, nelle scorse Paralimpiadi di Pechino 2008, vinse l'oro nella categoria di inseguimento LC4. Altro campione è Vittorio Podestà che, nel suo esordio a Pechino, conquistò il secondo gradino del podio nella crono di handbike, con soli sei secondi di svantaggio rispetto al vincitore, lo svizzero Heinz Frei. A questa rosa vanno aggiunti gli atleti che – seppure invalidi civili – sono stati seguiti dal Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio: Martina Caironi (atletica), Riccardo Scendoni (atletica), Maria Nardelli (tennis tavolo) e, in qualità di riserva, Germano Bernardi (atletica).
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