Politica

Fornero: «È il merito che penalizza le donne»

Il ministro al Meeting ha detto che la crescita si fonda sul riconoscimento del merito. E ha aperto alla sperimentazione di un taglio delle tasse sul lavoro per le imprese che valorizzano il capitale umano

di Redazione

«La crescita si fonda sul pieno riconoscimento del merito, non sulle parentele». Lo ha sottolineato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenendo al Meeting di Rimini. «Il non riconoscimento del merito è quello che penalizza le donne in Italia. Se c'é il contributo di tutti si può scommettere per l'anno prossimo di non avere crescita zero ma un segno più. A questo dovremo mirare tutti».
Fornero è tornata a parlare del debito. «Occorre cautela – ha avvertito – perché abbiamo scongiurato la crisi finanziaria ma il debito rimane ancora molto elevato. Tuttavia possiamo pensare ad una decontribuzione per quelle imprese disposte a valorizzare il capitale umano. Per queste si potrebbe ridurre il cuneo fiscale. È solo un'idea, ma sulla quale si può lavorare».  
Continuando a tenere in considerazione il peso del debito pubblico, Fornero ha tuttavia osservato che «si può pensare a fare alcune sperimentazioni» per ridurre l'impatto fiscale sul costo del lavoro. Le decontribuzioni potrebbero essere applicate, ha ipotizzato ancora, a quelle «imprese che fanno il cosiddetto bilancio del capitale umano, che valorizzano la formazione, che si preoccupano dei lavoratori e non fanno discriminazioni» di genere o di nazionalità.
Poi la riforma delle pensioni, che ha realizzato «la più imponente operazione di ribilanciamento tra generazioni che sia stata fatta negli ultimi decenni. La legge ha tolto un fardello dalle spalle delle giovani generazioni. Non crea ricchezza immediata – ha aggiunto – ma restituisce ai giovani la prospettiva che gli è stata sottratta in tutti questi anni».
«Non abbiamo mai avuto la pretesa di risolvere tutti i problemi del passato – ha detto ancora Fornero -. Il compito del nostro governo era di instradare il Paese in un percorso di crescita e con il contributo di tutti si può sperare per l'anno prossimo di trasformare il segno meno in un segno positivo».
Sollecitata da Raffaele Bonanni, segretario Cisl, sul tema delle tasse che gravano sul lavoro, Fornero ha annunciato che «domani, in Consiglio dei ministri, chiederò di abbassare le tasse sul lavoro a parità di gettito. Ma questa – ha aggiunto – dovrebbe essere, dopo avere fatto la riforma del mercato del lavoro, la prima aspirazione di un ministro del Lavoro» e di questo «me ne assumo la responsabilità».

Scettico sull’annuncio di Fornero il professore Maurizio Del Conte, docente di Diritto del Lavoro della Bocconi: «Abbassare le tasse sul lavoro a parità di gettito e abbassare la tassazione sul lavoro a gettito invariato? Su questo siamo tutti d'accordo, sono ormai anni se non decenni che la tassazione italiana sul lavoro è troppo alta, rispetto ai servizi che dà. Ricordiamo che ci sono paesi con la tassazione più alta della nostra, dove però il livello dei servizi per l'impiego giustificano tale costo aggiuntivo. E poi questi servizi per l'impiego si riverbano sulla produttività delle imprese».


 


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