Mondo

Usa: maggioranza degli europei è favorevole a guerra

Secondo un sondaggio pubblicato da Libération

di Gabriella Meroni

La maggioranza degli europei è favorevole ad unirsi agli Stati uniti nella guerra contro il terrorismo, anche se spera che non si debba ricorrere all’azione militare. Lo mostra un sondaggio pubblicato questa mattina dal quotidiano francese Libération. Smentendo la fama di accaniti antiamericani, i francesi sono tra i più convinti sostenitori della partecipazione ad un attacco congiunto contro chi ha organizzato gli attentati kamikaze della settimana scorsa a New York e Washington. Il sondaggio realizzato per Libération e radio France Inter da Taylor Nelson Sofres e Gallup International Association ha scoperto che il 73% degli intervistati francesi approva l’idea dell’azione congiunta Usa-Europa. Un’adesione superata il percentuale soltanto da quella dei britannici (79%). L’inchiesta demoscopica, condotta anche negli Stati uniti, in Germania , Spagna, Italia, Israele e Pakistan. ha rilevato che sia in Europa che in Pakistan, la maggioranza è favorevole dell’estradizione degli attentatori negli Stati uniti. Ritiene inoltre che, se gli Stati uniti lanciassero un attacco, questo dovrebbe concentrarsi su obiettivi militari. Il presidente Usa, George W. Bush, ha detto di sospettare che il miliardario d’origine saudita Osama bin Laden sia la mente degli attentati e ha avvertito le autorità afghane che saranno ritenute responsabili per l’aiuto fornito a bin Laden. Soltanto il 12% degli spagnoli e il 17% dei tedeschi pensa che gli Stati uniti dovrebbero lanciare un attacco contro il Paese che ospita i colpevoli. Tra gli intervistati statunitensi, la percentuale sale al 54%, superata da Israele dove i favorevoli sono il 77%. I leader europei hanno espresso la propria solidarietà agli Stati uniti la scorsa settimana, ma si riservano di valutare le forme di una eventuale rappresaglia, tenuto conto del tiepido sostegno all’ipotesi di inviare truppe europee in un teatro di guerra. Il sondaggio è stato compiuto su un campione di 1000 francesi maggiorenni tra il 14 e il 15 settembre e tra un non specificato numero di intervistati negli altri paesi monitorati.


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