«In questo momento il nostro avversario non è tanto Confindustria, dalla quale ci separano alcune valutazioni, per esempio quella sulla bontà della riforma delle pensioni, ma con cui il dialogo e il confronto non si è mai chiuso, ma Palazzo Chigi».
Così Susanna Camusso dalle colonne del numero di agosto del mensile Vita. L'intervista a tutto campo con la leader della Cgil prende spunto da un ampio reportage dalla Spagna, che racconta il collasso del sistema sanitario di Madrid.
«Il nostro Governo – continua la Camusso – sempre più si sta rinserrando nelle sue segrete stanze, riutando il confronto con le rappresentanze economiche e sociali di questo Paese, come se il dialogo fosse una zavorra, invece che uno strumento di condivisione e coesione sociale».
Il risultato secondo la sindacalista è proprio la deriva spagnola: «Il nostro problema è il debito pubblico, il loro il debito privato. Ma con le politiche che il governo ha messo in campo noi non abbiamo scalto il debito pubblico, ma in compenso i cittadini si stanno sempre più indebitando. E così ci stiamo avvicinando alla Spagna».
Ovvero a quella che, senza mezzi termini, la lader della CGIL definisce una vera e propria "macelleria sociale". Una deriva che, se si continuano a seguire le linee del «Governo tecnocratico», non è poi tanto lontana, e soprattutto parte da lontano. Secondo Camusso, infatti, «dalle ultime manovre di Berlusconi alla spending review si continua a battere la strada della depressione economicae sociale. In questo modo la riprsa si allontanerà sempre di più»
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