Welfare

Siamo disabili, non truffatori

Anche in Gran Bretagna il governo va a caccia di falsi invalidi. Col rischio però di criminalizzare tutti i disabili. Un sondaggio conferma: metà di loro si sente "trattato peggio"

di Gabriella Meroni

Disabili in rivolta in Gran Bretagna. Dopo la campagna lanciata da mesi dal governo Cameron (nella foto, il premier è affrontato dal padre di un bambino disabile) contro i falsi invalidi, molti invalidi veri si sentono criminalizzati dai media che sempre più spesso presentano storie di truffatori come fossero molto più diffuse di quanto non siano. La charity Scope ha realizzato un sondaggio che conferma le impressioni: metà dei 500 intervistati, tutti disabili reali che percepiscono i sussidi a buon diritto, si sentono "trattati peggio" da quando questa campagna anti-falsi invalidi è iniziata.

Il governo, in effetti, l'aveva sparata grossa, sostenendo (dati alla mano: ma quali dati?, si chiede Scope) che il 55% dei cittadini beneficiari di sussidi non aveva più i requisiti per riceverli. Era quindi partita la caccia agli approfittatori, ovviamente motivata dal duplice, nobile motivo di tagliare gli sprechi e di dare un lavoro a chi poteva svolgerlo.

La ricaduta che l'esecutivo non aveva calcolato, però, è stata messa in luce dalle charity. In particolare Scope ha evidenziato come l'atteggiamento generale nei confronti degli invalidi sia peggiorato. Secondo un sondaggio commissionato dall'associzione, ben l'84% dei disabili intervistati ha sottolineato come i media abbiano presentato gli invalidi in modo negativo;  il 46% si sente "trattato peggio" da quando è iniziata la caccia ai falsi invalidi (solo il 16% si sente trattato meglio), ben il 64% ha dovuto rispondere domande di amici, conoscenti o anche sconosciuti che chiedevano a quale titolo godessero di vantaggi e benefici, mentre il 73% si è sentito dare dell'approfittatore perché non lavora.

Il presidente di Scope, Richard Hawkes, ha commentato: "I disabili sono visti come scrocconi, se non come veri e propri truffatori. Alcuni nostri soci si sono sentiti insultare per strada". Per Hawkes il governo ha inventato una sorta di "retorica di welfare" e ha messo, sbagliando, la questione dei falsi invalidi in cima alle priorità.

La replica del ministero del Lavoro e della Previdenza non si è fatta attendere: "Siamo molto attenti alla comunicazione e al linguaggio che usiamo", ha detto un portavoce, "ed è chiaro che il sistema dei sussidi ha ridotto molte persone in uno stato di pericolosa dipendenza dai benefici pubblici. Vogliamo lavorare", ha concluso, "anche con le organizzazioni che si occupano di disabilità per mettere a punto una nuova strategia di affronto del problema. Uno dei punti importanti di questa strategia è sicuramente migliorare i comportamenti di tutti nei confronti delle persone disabili".
 


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