Welfare

Vietato aiutare gli homeless? Una charity viola la legge

Il sindaco proibisce la distribuzione di cibo nelle strade per "convincere" i senza tetto a spostarsi nei rifugi. Ma un'associasione non ci sta. E sfida il carcere

di Gabriella Meroni

La solidarietà vale più della legge. La pensava così Antigone, la pensano così anche in quel di Philadelphia, dove una charity si appresta a sfidare i regolamenti comunali che vietano di dare da mangiare agli homeless. Sembra incredibile, eppure è proprio così: nella città americana il sindaco, Michael Nutter, ha vietato a chiunque di assistere i senza tetto all'aperto, sulle strade, con l'obiettivo – almeno nelle intenzioni – di togliere quante più persone possiibli dalla strada e "convincerli" a cercare riparo nei rifugi, dove, ha detto Nutter, "possono ricevere migliore assistenza".

La charity che ha annunciato che non terrà conto del divieto è l'organizzazione evangelica Chosen 300 Ministries, una delle quattro che ha già fatto causa al sindaco per violazione delle libertà personali in seguito all'emanazione dell'ordinanza. In verità, un giudice ha già sentenziato che l'iniziativa del Comune è illegittima, e ne ha decretato la sospensione per quattro mesi. Al termine di questo periodo, tuttavia, e in mancanza di un ulteriore provvedimento, l'ordinanza entrerà in vigore.

"Non ci fermeremo", ha promesso il reverendo Brian Jenkins, presidente di Chosen 300 Ministries, "perché Gesù ha ordinato di dare da mangiare agli affamati". Sempre secondo il grupo religioso, negli Usa molte altre città come Atlanta, Phoenix, San Diego e Los Angeles  hanno varato leggi o anche solo campagne informative di "criminalizzazione" dei senza tetto, ottenendo scarsissimi risultati in termini di riduzione del problema.


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