Volontariato

Il Fai “adotta” il municipio di Finale Emilia

Il Fondo Ambiente Italiano redigerà gratuitamente il progetto di restauro del Municipio settecentesco e lancia una raccolta fondi ad hoc

di Redazione

«Mettiamo la nostra competenza al servizio della ricostruzione dopo il terremoto, mobilitandoci per il restauro di un bene fondamentale per la rinascita di Finale Emilia» dice la presidente del Fai (Fondo Ambiente Italiano) Ilaria Borletti Buitoni. «Il Fai vuole dare un segnale concreto di sostegno alle popolazioni provate dal sisma con un progetto nel quale metteremo tutto il nostro impegno per realizzare in tempi brevi questo obiettivo». Il Fai del resto si è subito attivato per intervenire coerentemente con la propria funzione civile e il proprio know-how. E dopo un confronto con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia Romagna e con il sindaco di Finale Emilia, ha deciso di agire offrendo un contributo forte e concreto per il restauro del settecentesco Municipio di Finale Emilia e chiede ai propri iscritti e a tutti gli italiani di mobilitarsi per sostenere la ricostruzione di quello che è il centro della vita cittadina di quel paese.

Epicentro della prima scossa dello scorso 20 maggio, Finale Emilia è il luogo che per primo è stato toccato dalla furia del terremoto che ha devastato le abitazioni, le fabbriche, oltre a numerose testimonianze del patrimonio artistico tra cui il Duomo, la Torre dell'Orologio – le cui immagini hanno fatto il giro del mondo – il Mastio della Rocca Estense e il settecentesco Municipio, che ha subito numerosi danni sia all'interno dell'immobile sia alla facciata principale, con il crollo della torretta campanaria che scandiva con i suoi rintocchi la vita della cittadina.
La gente emiliana ha reagito come sempre con una grande forza d'animo, ma ora il Fai chiede l'aiuto di tutti per il recupero del Municipio, per poter ripensare a una vita normale che ricominci a scorrere dalla piazza principale dove le campane torneranno a suonare, per dare il segno che la vita è ripresa.
In pratica il Fai si impegna a redigere gratuitamente un progetto, in collaborazione con l'Ufficio Tecnico Comunale e con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia Romagna, che possa concretamente definire l'intervento necessario per restituire il Palazzo Comunale alla popolazione. Il secondo impegno è quello di lanciare una raccolta fondi, il cui ricavato sarà interamente destinato a sostenere i lavori di restauro.
«Sapere che il Fai e i suoi iscritti hanno “adottato” il nostro simbolo è motivo di forza, orgoglio e speranza» dice Fernando Ferioli, sindaco di Finale Emilia. «Immaginare il giorno in cui le campane dell'orologio torneranno a suonare e potremo liberare la nostra piazza e le nostre anime da questa ferita tremenda ci dà la certezza del futuro».
 


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