Mondo

Sud Sudan, in viaggio con Cuamm e @Tigella

Il paese festeggia il primo anno di indipendenza. Per l'occasione l'ong racconta la sua missione nel Paese, con il contributo di una blogger "star" di Twitter, Claudia Vago

di Silvano Rubino

Il Sud Sudan, il 54° Stato nato al mondo, festeggia in questi giorni il primo anniversario dell'indipendenza dal Nord. Un anniversario amaro, visto che, dopo 20 anni di guerra civile, il Paese è ancora afflitto da violenze e scontri, con al centro il controllo delle risorse petrolifere. E soprattutto da una povertà endemica e diffusa, con un quinto dei suoi abitanti che soffre la fame cronica.

Dal 9 luglio una delegazione di Medici con l'Africa Cuamm è in visita nel Paese.  Ne fa parte anche Claudia Vago, nota al mondo della rete con il nick @tigella. L'idea è di raccontare, attraverso un blog creato ad hoc e attraverso i social network, "le numerose storie che incontreremo, per guardare l'indipendenza con gli occhi dei sudanesi del Sud, degli operatori e dei volontari, per descrivere un Paese e la sua popolazione, il lavoro e l'impegno quotidiani".

"Una nuova sfida, una nuova opportunità di capire come la Rete possa essere il luogo in cui si raccolgono e si raccontano storie di qualsiasi tipo da qualsiasi luogo del mondo". Così Claudia Vago definisce la sua nuova avventura.  Con oltre 16mila followers è considerata una delle star di Twitter. Per tutto il mese di maggio ha seguito e raccontato a Chicago gli eventi del movimento Occupy Wall Street. E ci è riuscita raccogliendo fondi in rete, tra followers e lettori del suo blog.

Come racconta sul suo blog, "1300 persone partite e una presenza così diffusa sul territorio africano sono una miniera d’oro per chi vuole raccontare storie. Si tratta solo di cominciare a scavare (e nemmeno troppo) per far emergere vite, esperienze, percorsi che disegnano la storia del Cuamm, dell’Africa e della cooperazione internazionale. Si tratta, poi, di capire che tipo di impegno si può richiedere ai volontari e agli operatori in Africa, in quali condizioni di connettività si trovano, com’è una loro giornata tipo, se si può chiedere loro di scrivere un tweet all’uscita della sala operatoria oppure no".

"Quando si è parlato della missione che il direttore del Cuamm don Dante Carraro, l’ex direttore don Luigi Mazzuccato e la responsabile dell’ufficio stampa Anna Talami effettueranno dall’8 al 14 luglio in Sud Sudan in occasione del primo anniversario dell’indipendenza del Paese è venuto spontaneo per loro coinvolgermi e per me accettare. Così eccomi in partenza per una settimana in un Paese di cui fino a pochi giorni fa sapevo pochissimo e che ora sto studiando con passione, per prepararmi a quello che troverò, per meglio comprendere la storia che ha portato quel Paese e quelle persone a essere quelle che sono oggi, per vedere come i medici e i volontari del Cuamm vivono e lavorano quotidianamente. Per raccontare tutto questo attraverso l’account Twitter del Cuamm, foto e video che posterò su Instagram e Youtube e un blog su cui ancora stiamo lavorando, ospitato all’interno del sito del Cuamm, in cui ogni giorno riassumerò i fatti e gli incontri principali della giornata".

Medici con l'Africa Cuamm è presente nel Paese dal 2006, anno in cui è stata avviata la ristrutturazione dell'ospedale di Yirol, nello Stato dei Laghi, la cui contea è abitata da 200.000-300.000 persone, per la maggior parte minorenni. Oggi l'ospedale conta 75 posti letto, un nuovo Centro di formazione, una farmacia, un laboratorio per le analisi e un'area per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri. Nel 2009 il Cuamm ha allargato il raggio d'azione anche all'ospedale di Lui, uno dei più vecchi del Sud Sudan, nello Stato del Western Equatoria, per riattivare i servizi clinici e recuperare la funzionalità delle strutture dei reparti, come la sala parto inaugurata pochi mesi fa.

Dal suo primo anno di intervento nel Paese, Medici con l'Africa Cuamm "ha vissuto i giorni del referendum e la proclamazione dell'indipendenza; ha assistito all'emergenza degli sfollati che dal Nord si sono spostati al Sud nella speranza di un futuro libero. La strada che ha portato alla nascita del Sud Sudan, infatti, è stata lunga e impervia, disseminata di una delle più lunghe e sanguinose guerre africane e del lavoro della diplomazia. Ora rimane da percorrere un lungo tratto in salita, per raggiungere una convivenza pacifica e costruttiva dei due Stati".


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