Welfare

La Lombardia dice no alla speculazione sul cibo

Il Consiglio regionale ha votato l'adesione alla campagna promossa da Vita, “Sulla fame non si specula”, su richiesta di Carlo Borghetti del Pd. Un’adesione che unisce sia la Regione che il Comune diventando un segnale importante anche in chiave Expo 2015

di Emanuela Citterio

Basta con la speculazione finanziaria sul cibo. A dirlo questa volta è la Regione che ospiterà l’Expo 2015 su “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato oggi all’unanimità l’adesione alla campagna Sulla fame non si specula, promossa da VITA, Action Aid, Coopi, Intervita, Link 2007, Pime, Unimondo, e alla quale hanno aderito numerose altre sigle del non profit quali Coldiretti, Slow Food, Altromercato, Acra, Banca Etica, Cesvi, CoLomba, Ipsia, Legambiente, Mani Tese, Slow Food, Terre di Mezzo, Volontari per lo sviluppo, WWF.

Dopo il Comune di Milano, che ha già aderito e dato il patrocinio a questa iniziativa popolare che durerà fino al 2015, ora anche Regione Lombardia sposa la richiesta di migliaia di cittadini e numerose associazioni: quella di creare nuove regole che evitino la speculazione finanziaria in corso attraverso i titoli derivati e futures sui beni alimentari.

Proprio in questi giorni è in atto un nuovo “raid” degli speculatori sul mais, come l’ha definito la testata del Pime Missionline.org in questo approfondimento. L’annuncio di una possibile siccità nel MidWest, la regione degli Stati Uniti dove si concentra la produzione di grano, ha scatenato gli speculatori e in una manciata di giorni le quotazioni dei contratti futures sul mais sono improvvisamente schizzate a un +36%.

La campagna “Sulla fame non si specula”, in sinergia con altre iniziative simili in corso in Europa e negli Stati Uniti, ha chiesto a Milano, che ospiterà l’Expo 2015, di dare un segnale forte chiedendo nuove regole, anche in sede di Unione europea, perché queste speculazioni che rendono incerti i prezzi di beni alimentari come il grano, il riso e il mais, che costituiscono la dieta di base soprattutto nei Paesi più poveri, non siano più possibili. In aggiunta la campagna italiana ha scelto di interpellare gli enti locali, chiedendo a comuni, province e regioni di adottare un codice etico che impegna le amministrazioni pubbliche a non detenere titoli derivati legati a beni alimentari.

È soddisfatto il consigliere regionale Carlo Borghetti, che aveva proposto l’Ordine del Giorno votato oggi in Lombardia: “Non dobbiamo dimenticare che il tema di Expo 2015 è ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’, e Regione Lombardia, che promuove Expo, non può essere indifferente al tema della fame: sono 925 milioni nel mondo le persone che quotidianamente ne soffrono o che sono malnutrite. Per questo ho chiesto e ottenuto non solo l’adesione di Regione Lombardia alla campagna “Sulla fame non si specula”, ma anche la garanzia alla trasparenza sui prodotti finanziari utilizzati dalla Regione, in modo che  nella gestione della propria liquidità l’ente non faccia ricorso a prodotti finanziari derivati, legati in qualsiasi modo a materie prime agricole”.

Per informazioni sulla campagna consultare www.sullafamenonsispecula.org

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