Formazione

Università, al via le Commissioni per i nuovi prof

Pubblicato il decreto del Miur. Per presentare le candidature c'è tempo fino al 28 agosto

di Sara De Carli

È partita la macchina ministeriale per il conferimento dell’abilitazione a professore universitario. Il Miur ha infatti pubblicato sul sito il bando per la formazione delle commissioni nazionali che avranno il compito di attestare la qualificazione scientifica dei candidati e quindi conferire loro l'abilitazione alle funzioni di professore universitario di prima e seconda fascia. Si tratta di una novità introdotta dal Ministro Gelmini con la legge 240/2010.
La scadenza per la presentazione della candidatura a far parte delle commissioni è fissata alle ore 17.00 del 28 agosto 2012. Le commissioni, che avranno durata biennale, saranno nominate entro e non oltre il mese di novembre.


Chi può presentare domanda
Le Commissioni (183, una per settore concorsuale) saranno formate da 5 componenti, di cui 4 professori ordinari di università italiane e 1 componente di università straniere di paesi OCSE. I professori ordinari delle università italiane devono essere in possesso di una qualificazione scientifica nel settore concorsuale di appartenenza coerente con quella richiesta ai candidati all'abilitazione scientifica per professore di prima fascia nel medesimo settore concorsuale.

I punti critici
Si tratta di un passaggio importante nella vita delle Università italiane, ma molto contestato. Perché estremamente complesso, ma non solo. La proposta di legge che quattro docenti proprio pochi giorni fa avevano inviato al ministro Profumo prevedeva di intervenire proprio su questo punto, facendolo anzi «con assoluta urgenza», diceva Stefano Semplici, professore di Etica sociale a Tor Vergata. «Oggi non c’è limite al numero delle abilitazioni, per cui sa come finirà? Si abiliteranno tutti e poi siccome ogni università può chiamare chi vuole, in autonomia, di fatto non cambierà nulla». La loro proposta di legge prevedeva, all’articolo 13, di mettere “un tetto al numero delle abilitazioni per ogni procedura, tale che il numero totale degli abilitati per ciascun settore scientifico-disciplinare non superi il 15% del totale dei docenti in servizio nella fascia alla quale la procedura stessa si riferisce» e di prevedere «che i candidati tengano una lezione pubblica, nel Dipartimento chiamante, aperta alla presenza di docenti e studenti».


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