Economia

“Governi-multinazionali, l’alleanza che ha fatto fallire il vertice”

Il duro giudizio delle Ong riunite nel vertice alternativo. Bilancio finale nel diario di Action Aid

di Redazione

Si chiude con un bilancio finale il diario di Action Aid dalla Conferenza sullo sviluppo sostenibile

a cura di Action Aid Italia

 

Rio+20 o Rio-20? Tante belle parole ma probabilmente una occasione completamente sprecata
Nei giorni scorsi la società civile, le ONG, i popoli indigeni e le organizzazioni di base avevano già segnalato di non essere soddisfatti dal documento concordato durante le pre negoziazioni e che sarebbe stato discusso durante il summit di Rio+20. Numerose le richieste di rivedere il testo inserendo argomenti che erano stati accantonati e obiettivi più ambiziosi. Fino all’ultimo si era sperato che il documento potesse essere riaperto e anche le dichiarazioni di Ban-Ki-moon che all’apertura del Summit era stato solidale con chi criticava la debolezza del testo, avevano dato spazio a chi ancora credeva che il corso delle discussioni potesse cambiare radicalmente


Ma sabato 22 giugno, terzo e ultimo giorno di Rio+20, lo stesso Segretario delle Nazioni Unite alla fine ha offerto dichiarazioni più generose nei confronti del lavoro svolto dai delegati. “Il summit è stato un grande successo per la comunità internazionale” ha sostenuto. “Il documento finale contiene raccomandazioni molto ambiziose rispetto ai tre pilastri che sostengono i nostri obiettivi: equità sociale, sviluppo economico e sostenibilità. Si possono avere opinioni differenti ma ormai il concetto di sviluppo sostenibile è qualcosa che è entrato a far parte della nostra visione del mondo” ha concluso Ban Ki-moon.


Non del tutto d’accordo i 36 rappresentanti del Vertice dei popoli che hanno consegnato a Ban Ki-moon il documento politico finale elaborato durante le sessioni plenarie organizzate in queste ultime due settimane nell’Aterro do Flamengo.  “ Vogliamo sottolineare la nostra opposizione al risultato di Rio+20, che rappresenta una alleanza di governi e multinazionali. La società civile ha avuto poco spazio, e le proposte fatte non sono minimamente state tenute in considerazione” ha dichiarato Rubens Born, coordinatore delle ONG brasiliane. “A questo punto dobbiamo essere noi cittadini a prendere in mano le sorti del pianeta per non lasciare ai nostri figli una eredità così pesante.”


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