Welfare

Dalla riqualifica energetica 30 mila occupati e 17,5 mld di investimento

È emerso dal Convegno “Contratti e bancabilità per l'efficienza energetica degli edifici”

di Redazione

Se in Italia si avviasse il “mercato” delle riqualificazioni energetiche degli edifici pubblici e privati esistenti potrebbero crearsi 30 mila nuovi posti di lavoro per i prossimi 10 anni, con investimenti pari a 17,5 miliardi di euro. Questo quanto emerso dal Convegno “Contratti e bancabilità per l’efficienza energetica degli edifici”, organizzato da Federcasa e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con la collaborazione di Casa spa, nell’ ambito di Energy Day, in cui e stato anche sottolineato come una nuova direttiva sull’ efficienza energetica in corso di approvazione a Bruxelles, possa far spirare un vento a favore per il settore. La direttiva, spiega Paolo degli Espinosa, della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, «prevede per l’edilizia un fatto nuovo, l’impegno vincolante per la proprietà edilizia delle amministrazioni centrali a provvedere, ogni anno, all’efficientamento energetico del 3% del loro patrimonio, valutato intorno a 60 miliardi. Ogni anno, quindi, va riqualificato energeticamente un valore immobiliare di circa 2 miliardi. Si tratta di un nuovo mercato, che può essere traente anche per le proprietà dei comuni e delle province. In tal modo, le amministrazioni pubbliche potranno svolgere anche un ruolo pilota verso il patrimonio edilizio privato, circa 10 volte maggiore».

Due le difficoltà emerse per avviare questo nuovo mercato dell’efficienza energetica di livello “europeo”, quindi a pieno edificio, comprensivo di involucro e impianto, basato sull’ Epc, Energy performance contract, secondo quanto previsto decreto legislativo 115/2008: la mancanza di un nocciolo sufficiente e conosciuto di esperienze e di modalità codificate, tale da permettere una replicabilità senza troppe incertezze e la mancanza di strumentazioni di incentivo economico, finanziarie e bancarie in grado di superare, nel contesto italiano, le difficoltà collegate agli elevati tempi di ritorno degli investimenti (15 anni nel caso di enti pubblici). Proprio l’Epc, come è stato sottolineato nel corso del Convegno, potrebbe facilitare la bancabilità dell’intervento.

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