Economia

Donne in piazza per la salute riproduttiva

Al vertice alternativo si parla di sviluppo sostenibile e pianificazione familiare. Il diario di Action Aid

di Redazione

Prosegue su Vita.it il diario di Action Aid dalla Conferenza sullo sviluppo sostenibile

a cura di Action Aid Italia

Mercoledì per le strade di Rio si cono riversate migliaia di donne, determinate e difendere il diritto alla salute sessuale e riproduttiva  femminile. Visto che il Summit ufficiale cerca di escludere argomenti che potrebbero essere controversi o sgraditi ad alcuni paesi, il summit alternativo dei Popoli si organizza perché il livello di allerta rimanga alto. Infatti paesi come Vaticano, Russia, Cile, Syria e Egitto, si sono rifiutati di inserire nel documento che si sta discutendo adesso a Rio+20 qualsiasi riferimento a sessualità e pianificazione familiare. Anche Mary Robinson ex Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, ex Presidente dell’Irlanda, cattolica praticante, si dichiara molto preoccupata per questa prese di posizione.
“Le donne sono essenziali per uno sviluppo sostenibile” ha affermato la Robinson. “Esistono molti esempi di come le donne contadine che hanno accesso alla terra e conoscono il valore nutrizionale dei cibi che coltivano, riescono a produrre molto meglio e con forte impatto nella economia familiare e della intera comunità.  Centinaia di migliaia di persone posso uscire dalla povertà  e dalla insicurezza familiare, e una parte importante di ciò dipende dalla salute riproduttiva. Ad esempio, ancora oggi le donne in Somalia hanno sei, otto figli, nella speranza che almeno uno o due sopravvivano. Nessuna donna dovrebbe passare attraverso questo nel ventunesimo secolo.
Mi auguro che questo tema rientri nell’agenda altrimenti sarebbe un comportamento davvero irresponsabile da parte dei leader convenuti a questo summit. Stiamo parlando di sviluppo sostenibile, abbiamo una terra che stiamo sfruttando al di sopra delle sue capacità di rigenerarsi. E sappiamo che esistono 250 milioni di donne e adolescenti che vogliono avere l’opportunità di far nascere e crescere i propri figli offrendo loro le migliori condizioni di vita.
Quando parlo con i leader dei paesi del terzo mondo trovo che tutti condividiamo la stessa idea: abbiamo bisogno, ognuno nei propri termini, con i propri tempi e rispettando la propria cultura, di avere una politica di pianificazione familiare e salute riproduttiva. Ma c’è bisogno di sostegno da parte di tutti i paesi, e di strumenti internazionali proprio come Rio+20″, ha concluso Mary Robinson.


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