Welfare

I grandi dimenticano la povertà

Action Aid: vertice fallimentare, nessuna idea per sviluppo e sicurezza alimentare

di Redazione

Si chiude il G20 e i grandi impegnati a fronteggiare la crisi, soprattutto quella della zona euro, trascurano completamente il tema della lotta alla povertà. “Se da un lato la crisi dell’euro dimostra che i tempi sono duri per tutti, è evidente che il G20 si è dimenticato di riconoscere che coloro che vivono in povertà sono particolarmente deboli di fronte al peso della congiuntura economica. Con un vertice del G20 dedicato allo sviluppo economico è indubbiamente un grave fallimento non aver suggerito nuovi strumenti di finanziamento per raggiungere gli obiettivi di riduzione della povertà”. Questo il primo commento di Luca De Fraia, portavoce di ActionAid Italia al vertice G20 di Los Cabos, sulla base del documento finale del Vertice.


“In un momento in cui i prezzi dei beni alimentari continuano ad oscillare pericolosamente e il surriscaldamento del pianeta rimane preoccupante, i leader del G20 non hanno preso alcuna posizione decisiva sulla sicurezza alimentare e i cambiamenti climatici, limitandosi a ribadire quanto avevano già detto nell’ultimo vertice di Cannes”, continua Neil Watkind, responsabile della policy e delle campagne di ActionAid USA.


SICUREZZA ALIMENTARE E BIOCARBURANTI.
“Il G20 ha nascosto la testa nella sabbia e ha scelto di non affrontare le cause principali della volatilità dei prezzi alimentari. Nonostante l’importante ruolo svolto dalla produzione di biocarburanti nel contribuire alle oscillazioni dei prezzi alimentari, questa parola non compare neppure nel comunicato finale”, spiega ancora Neil Watkins.


CAMBIAMENTI CLIMATICI. “Sul clima i leader del G20 hanno scelto di approfondire con ulteriori studi i metodi per finanziare il Green Climate Fund. Questa scelta sarà una magra consolazione per gli agricoltori che vivono già in condizioni di povertà che stanno affrontando le conseguenze devastanti delle inondazioni, siccità, aumento e ondate di calore dovuti ai cambiamenti climatici”, continua il portavoce di ActionAid USA. “Esistono già molte possibilità per finanziare il Fondo, come la Financial Transaction tax o imposte ad hoc sul trasporto internazionale aereo e marittimo. Continuare a studiare le azioni da mettere in campo contro i cambiamenti climatici senza mai agire rischia di far diventare inutile e costosa qualunque azione presa in futuro e di pesare molto nei prossimi anni”.


FINANZA PER LO SVILUPPO. “In tema di finanza per lo sviluppo e cooperazione internazionale, questo vertice G20 sembra aver assunto una posizione più conservativa rispetto ai vertici precedenti”, spiega Luca De Fraia, portavoce di ActionAid Italia al G20 ed esperto di Finanza per lo Sviluppo. “A Los Cabos i leader hanno evitato di fare menzione degli impegni in materia di Aiuto Pubblico allo Sviluppo, così come dell’importanza di utilizzare nuovi strumenti finanziari per reperire risorse necessarie al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio”, continua De Fraia.


“La tassazione del settore finanziario, compreso l’utilizzo della Financial Transaction Tax, era stata presa in considerazione dal precedente Summit G20 di Cannes, mentre è stata ignorata qui a Los Cabos. In questo modo il G20 sembra voler dimenticare anche che la ricetta per lo sviluppo economico è composta da molti ingredienti, tra cui le risorse necessarie a sconfiggere la povertà e l’ingiustizia sociale”, afferma il portavoce di ActionAid Italia. “Se il G20 vuole veramente guidare lo sviluppo globale dovrebbe prendersi anche la responsabilità di affrontare il tema della finanza per lo sviluppo”.


IL RUOLO DELL’ITALIA. “Nonostante il Vertice G20 abbia ignorato il tema della lotta alla povertà, l’Italia non deve dimenticare i tanti impegni finanziari che ha preso negli anni scorsi e che ancora non ha onorato. Nei prossimi giorni, a partire dal Vertice di Rio, fino agli incontri con gli altri leader europei, il Governo dovrà dimostrare di poter dare una vera accelerazione su temi come la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare, la produzione di biocombustibili e soprattutto la Tassa sulle transazioni finanziarie”, conclude De Fraia. “E’ infatti proprio dalla FTT che in questo momento di difficile congiuntura economica può arrivare la spinta decisiva a rimettere il Paese sulla strada giusta per mantenere gli impegni presi in tema di lotta alla povertà”.

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