Welfare

Lotta alla povertà fuori dall’agenda

De Fraia (Action Aid): nella bozza di documento finale i temi dello sviluppo sono grandi assenti

di Redazione

da Los Cabos, Luca De Fraia

Segretario Generale aggiunto di ActionAid Italia

 Conferenza di apertura dell’Unione Europea. Barroso e Van Rompuy presentano le loro carte. Soddisfazione per il risultato delle elezioni in Grecia, che può rasserenare il clima del Summit G20, che era stato anticipato dai richiami della amministrazione Obama proprio verso il vecchio contente in tema di economia e finanza.

Questa è anche la conferma delle occasioni perse fra il Vertice G20 in Francia dello scorso novembre e il Summit che sta appena per iniziare, sette mesi dopo. Nel frattempo la mappa politica è cambiata in Francia, e Italia. Ma come allora la questione greca sembra giocare un ruolo decisivo.

Molto chiara la posizione del presidente Van Rompuy che dichiara che la crisi di questi mesi ha messo in evidenza le debolezze dell’architettura europea e che ci vorrà tempo per mettere le cose a posto, poiché non ci sono soluzioni facili. Barroso ha quindi ripreso un tema caro a lui, ovvero il fatto che la unità monetaria debba diventare una vera e propria unità economica.

Poco spazio in questa conferenza stampa per le questioni non legate all’euro. E’ importante segnalare che Barroso ha spinto sulla questione della FTT (financial transaction tax la tassa sulle transazioni finanziarie), dicendosi ottimista che si possa arrivare presto ad una soluzione positiva in Europa, e quindi anche a livello globale: “la FTT è un’opportunità per la solidarietà internazionale”.

Noi, come Action Aid, chiediamo al Governo Monti più coraggio nel sostenere l’introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie. Il sistema finanziario in questo momento è sotto tassato, contribuisce marginalmente ai bilanci pubblici ed è però tra i principali responsabili delle difficoltà economiche cui i governi devono far fronte. In questo momento in cui è più che mai necessario reperire risorse, la FTT potrebbe essere una soluzione doppiamente utile. Da un lato contribuirebbe a fare cassa e dall’altro regolamenterebbe il mercato finanziario, scoraggiando i movimenti di capitale a breve e scoraggiando la speculazione”.

Alla fine della prima giornata di incontri ufficiali si incomincia a parlare dei contenuti del documento finale. Sarà una dichiarazione politica decisamene centrata sulle questioni del riordino dei sistemi economici e finanziari; ai temi collegati alla sicurezza alimentare e alle risorse per lo sviluppo, e fra questi la tassa sulla transazioni finanziarie, ci sarà poco spazio. Un risultato che forse si poteva facilmente prevedere vista la situazione di crisi globale ma che non di meno delude visto l’impatto che proprio questa crisi ha sulle questioni della riduzione della povertà e dello sviluppo sostenibile.

A chiarire quello che possiamo aspettarci è stato è stato l’ Ambasciatore Rogelio Granguillhome Morfin, il segretario di stato per gli affari economici e la cooperazione internazionale, che è intervenuto all’incontro dedicato alle organizzazioni della società civile a fine giornata. L’Ambasciatore Morfin ha invitato a leggere con attenzione la dichiarazione politica che sarà annunciata domani, ammettendo però che bisognerà guardare anche nel rapporto del G20 working group per lo sviluppo per poter apprezzare meglio la portata delle attività e degli impegni di questo Vertice.

Nell’attesa di scavare nel documento ufficiale e fare una valutazione di merito, possiamo segnalare due novità di processo. La Presidenza del G20 del Messico continuerà fino alla fine dell’anno, con in mezzo le elezioni politiche del 1 luglio. Per i prossimi mesi sono previsti degli importanti appuntamenti e fra questi un incontro di verifica delle decisioni prese in questo Vertice, che si dovrebbe svolgere in Indonesia ad ottobre, per poi avviare il passaggio di consegne al prossimo Paese ospitante, ovvero la Russia.

La seconda novità potrebbe essere più importante la prima. Infatti, l’Amb Morfin ha annunciato – in risposta alle critiche che le organizzazioni non governative hanno sollevato per l’assenza nella bozza delle conclusioni di impegni sui temi dello sviluppo – che il Messico è aperto alle osservazioni che verranno formulate e si impegnerà a tenerne conto come nella seconda parte dell’anno alla guida del G20. Se questa promessa fosse mantenuta, saremmo di fronte ad un piccola svolta che può aprire un nuovo terreno di confronto fra governi e organizzazioni della società civile.

 

IL COMUNICATO DI ACTION AID

IL G20 AFFRONTI LA CRISI ECONOMICA GLOBALE SENZA LASCIARE INDIETRO I PIU’ DEBOLI

“Siamo di fronte ad una crisi economica globale, ma è essenziale affrontarla senza lasciare indietro i più poveri e affrontando questioni fondamentali per evitare nuovi e più gravi peggioramenti, regolamentando i mercati e la speculazione”. Questo l’appello lanciato da Luca De Fraia, portavoce di ActionAid al Summit G20.


Tre miliardi di persone vivono con meno di due dollari al giorno, 925 milioni non hanno abbastanza cibo e 7,6 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno nei Paesi più poveri, in gran parte a causa della malnutrizione. “Sono questi i numeri che i leader del G20 non devono dimenticare”, spiega De Fraia. “L’aumento dei prezzi dei generi alimentari che si è registrato negli ultimi anni ha gettato nella fame e nella miseria milioni di persone. Le cause sono molte, ma non si può pensare di discutere di una nuova governance economica, senza frenare i fenomeni speculativi  sulle derrate alimentari e le politiche di incentivazione alla produzione di biocarburanti che danneggiano le economie agricole locali, sostenendo modelli di sviluppo che stanno dimostrando sempre più la loro insostenibilità economica, sociale, ambientale”.


Per illustrare meglio la dinamica dei prezzi, nel suo ultimo rapporto internazionale, ActionAid spiega che solo in Messico, paese ospitante il G20, il costo della tipica tortilla è aumentato negli ultimi cinque anni del 69%, con impatti significativi sulla sicurezza alimentare e sulla qualità della vita dei messicani. Dal 2006 al 2010, infatti, il tasso di povertà in Messico è passato dal 43 al 46%, mentre il tasso di popolazione che vive in condizioni di povertà estreme è salito dal 14 al 20%.
“Appena finito il G20 i leader mondiali si incontreranno a Rio, per il Summit sullo sviluppo sostenibile”, conclude De Fraia. “In questo momento è essenziale che i leader sappiano guardare più avanti della sola crisi del debito europeo e affrontino la necessità sempre più urgente di riscrivere le regole dell’economia globale, puntando a modelli di crescita sostenibili che non lascino indietro i più poveri del mondo a scapito di pochi paesi industrializzati”.

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