Non profit

Le ingerenze dei poteri economici sono un rischio reale

Lo evidenzia il documento finale approvato dal Congresso dell'Acri

di Giuseppe Frangi

PALERMO – C’è una sottolineatura importante nella mozione finale votata all’unanimità dal Congresso dell’Acri che si è concluso questa mattina a Palermo. La mozione infatti impegna l’Acri a proseguire la propria azione secondo canoni di trasparenza, indipendenza, responsabilità e terzietà rispetto ai poteri politici, economici e di ogni altra natura“. Come ha spiegato il presidente Giuseppe Guzzetti, l’inserimento del rischio di interferenza economica è una novità che evidenzia come ci siano sempre più appetiti economici che puntano a mettere le mani sulle fondazioni. E le recenti polemiche sull’Imu, del tutto pretestuose visto che le fondazioni pagano 3milioni di tassa sui loro edifici, è un segnale di questa offensiva.

Nella mozione viene citata anche con grande peso anche il manifesto lanciato da Vita (in allegato) in difesa delle fondazioni come risorsa delle comunità e sottoscritto da molte e rappresentative figure del terzo settore italiano. In particolare si auspica che “le fondazioni continuano a essere libera e autonoma espressione delle collettività di riferimento e ad operare meglio a sostegno di iniziative di sussidiarietà”. Il Congresso “ringrazia tutti coloro che sottoscrivendo il manifesto hanno voluto sottolineare l’attenzione con la quale seguono l’operato delle Fondazioni e ne sostengono l’attività”.

Tra gli impegni a cui l’Acri viene richiamata dalla mozione congressuale va sottolineata l’azione incisiva “per la riforma del Titolo II Libro I del Codice civile, anche al fine di ricondurre le nostre fondazioni nella disciplina civilistica comune, superando le specificità”.

Altro impegno significativo è quello ad “adoperarsi affinchè si sviluppino forme innovative nel campo dell’assistenza sociale che facendo leva sul principio di sussidiarietà, promuovono la formazione di un welfare di comunità”.

Il tema del welfare di comunità è stato infatti il leit motiv di queste giornate congressuali, dopo che Guzzetti lo ha proposto, con toni appassionati, come priorità nella sua relazione di apertura di ieri.

Infine è stato confermata una comune iniziativa a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia. Come ha spiegato Guzzetti, le Fondazioni si impegneranno a tenere ogni anno una quota dello 0,05 del patrimonio in riserva da destinare alle emergenze come quella emiliana, in modo da garantire interventi pronti di solidarietà 

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