Welfare
Beni (Arci): “Cittadinanza, tocca al Parlamento”
Domani a Roma la conferenza nazionale, alla presenza di Gianfranco Fini, della campagna L'Italia sono anch'io, che ha raccolto 200mila firme per due proposte di legge
“Basta, da domani noi promotori della campagna L’Italia sono anch’io facciamo un passo indietro: ora toccherà al Parlamento fare la sua parte. Presto”. Parola di Paolo Beni, presidente di Arci, alla vigilia della Conferenza nazionale sulla Cittadinanza che domani a Roma metterà di fronte i promotori dell’iniziativa (associazioni laiche e religiose, enti locali, sindacati) a vari politici di primo livello, a cominciare dal presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, “il primo a volere fortemente questo momento di confronto”.
“Vogliamo che d’ora in poi si discuta sul merito della questione: una volta per tutto l’immigrazione è un tema da affrontare con realismo, scevro da ideologie e con l’obiettivo di favorire la coesione sociale e i diritti di tutti, italiani e stranieri”, ribadisce Beni, che farà da moderatore alla Conferenza. “E’ ora di un nuovo patto di convivenza: ci vogliono le giuste leggi che sanciscano quello che già succede sul territorio, ovvero i tanti esempi concreti di integrazione raggiunta”. La campagna ‘Italia sono anch’io’, che annovera tra gli aderenti, oltre all’Arci, Acli, Libera, Tavola della Pace e l’editore Carlo Feltrinelli (leggi anche qui), ha raccolto negli scorsi mesi ben 200mila firme a sostegno di due leggi di iniziativa popolare: una per aprire il diritto di voto agli stranieri residenti, l’altra per ridefinire le norme utili ad ottenere la cittadinanza italiana, a favore ad esempio dei bambini stranieri nati in Italia (ius soli) che oggi hanno negato questo diritto sulla base dello ius sanguiniis, ovvero il fatto che i genitori non sono italiani.
“Nel Parlamento la strada è già tracciata: la consegna a marzo delle firme ha portato al fatto che già in due commissioni parlamentari si stia discutendo sul tema”, analizza Beni, “ci aspettiamo che Fini ci aggiorni sui passi compiuti”. Il compito spetta più al Parlamento che al Governo? “E’ così. E’ una sfida culturale che va affrontata a livello politico, senza la scusa del fatto che stiamo vivendo momenti difficili”; sottolinea il presidente dell’Arci, “con ragionamenti pacati e fuori dal propagandismo si può trovare senza problemi il consenso fra tutte le parti politiche”.
Il problema è che ogni qualvolta che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo stesso Fini o qualche altro parlamentare riporta al centro il tema del riconoscimento dei diritti degli stranieri ‘italiani’ di fatto ma non sulla carta, la notizia dura un giorno poi viene affossata anche a livello massmediatico: “veti incrociati, logiche politiche conservatrici, c’è un po’ di tutto. Ma ora che la proposta di cittadinanza ha il sostegno dei cittadini, la politica non può più tirarsi indietro”, avverte Beni, “come ha sottolineato anche il ministro per la Cooperazione e l’integrazione Andrea Riccardi, parlando del fatto che non compete al Governo trattare il tema, ma al Parlamento, che deve intervenire prima possibile”.
Alla Conferenza di Roma, che si tiene in via Campo Marzio 78 con inizio alle ore 11, saranno presenti anche il presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Del Rio, portavoce di ‘L’Italia sono anch’io’, il sottosegretario al ministero dell’Interno Saverio Ruperto, la segretaria della Cgil Susanna Camusso, il presidente delle Acli Andrea Olivero, Nazzarena Zorzella del direttivo Asgi (Associazione di studi giuridici sull’immigrazione), il portavoce della rete G2 delle seconde generazioni Mohamed Tailmoun e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
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