Famiglia

Più povertà e meno scuola: la crisi colpisce i minori

Pesentato oggi il V rapporto Crc

di Redazione

Più povertà, più dispersione scolastica, più lavoro minorile e più esclusione sociale. Così la crisi sta impattando sui più piccoli, in Italia. Lo dice il quinto Rapporto sul monitoraggio della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, presentato oggi a Roma dal Gruppo Crc. Secondo le organizzazioni del Gruppo CRC sono 1.876.000 in Italia i minori in condizioni di povertà relativa, la gran parte (1.227.000) al Sud. Ad essi si aggiungono altri 359mila bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta.

 

Le raccomandazioni. Il Gruppo Crc ha chiesto al Governo di approvare un Piano straordinario nazionale di contrasto alla povertà minorile, di implementare un sistema statistico del lavoro minorile a livello nazionale e locale e di valutare l’impatto che le politiche economiche e le riforme legislative hanno sui più giovani. Raccomanda al Parlamento una riforma della legge 91, per lo ius soli e l’iscrizione obbligatoria al Ssn a tutti i minori stranieri presenti sul territorio nazionale, a prescindere dalla loro condizione giuridica.

 

I politici. È in arrivo un «sistema nazionale di accoglienza» per i minori stranieri non accompagnati . Lo ha annunciato il ministro Elsa Fornero, intervenuta in videoconferenza: «Il governo è consapevole delle carenze legislative sul tema del diritto all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati», ha ammesso. «La via da seguire – ha detto Fornero – è quella di una stretta collaborazione con il mondo delle associazioni. Solo così sarà possibile ideare politiche di vicinanza ai problemi concreti dei minori più efficaci nel contrastare fenomeni di disagio e garantire a tutti il godimento dei diritti fondamentali». Il ministro ha anche promesso che il suo ministero chiederà ai centri di ricerca e alle univesità di raccogliere dati «per avere un quadro preciso e scientifico sulle conseguenze della crisi economica sui minori».

Marco Rossi Doria, sottosegretario al ministero dell’Istruzione, ha annunciato «un piano rivolto al Mezzogiorno e alle aree con povertà più diffusa per non abbandonare i minori nel momento della loro formazione scolastica. Entro settembre è previsto un investimento di 400 milioni di euro per creare oltre 18mila nuovi posti nido nel Mezzogiorno».  


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