Mondo

I trafficanti del mare? Spariti

Da gennaio 2012 solo mille arrivi, contro i 30mila dello scorso anno

di Daniele Biella

“Dal mare di mezzo non arriva quasi più nessuno in Italia”. Gabriele Del Grande, giornalista e fondatore dell’Osservatorio Fortress Europe, che si occupa di registrare ogni sbarco di migranti avvenuto sulle coste europee dal 1988, non ha dubbi: “Da gennaio a fine maggio 2012 sono arrivate non più di mille persone, come ha comunicato di recente il ministro dell’Interno Cancellieri”, spiega Del Grande, “stiamo parlando di all’incirca 20 barconi: numeri assolutamente trascurabili rispetto a quelli di un anno fa, quando nello stesso periodo erano sbarcate 30mila persone”.

Di certo un calo degli arrivi dal mar Mediterraneo a Lampedusa e verso gli altri porti dei ‘viaggi della speranza’ era prevedibile: il boom del 2011 era coinciso con le prime rivoluzioni arabe, quella tunisina (che aveva portato in Italia 25mila tunisini, le immagini degli accampamenti improvvisati lungo le rive dell’isola siciliana sono ancora un vivo ricordo) e quella egiziana, a cui avevano fatto seguito le fughe dei cittadini libici (ma di nazionalità dei paesi dell’Africa sub-sahariana) durante i mesi precedenti alla caduta di Gheddafi e del suo regime.

“Dalla Tunisia oggi non arriva più nessuno perché chi voleva partire l’ha fatto allora, e comunque oggi i rimpatri forzati sono messi in atto molto velocemente”, riprende Del Grande, autore di due libri sul tema (‘Mamadou va a morire’ e ‘Il mare di mezzo’) e profondo conoscitore dei luoghi di provenienza dei migranti, che visita spesso. “Invece in Libia, con il nuovo assetto politico, è scomparso il network di trafficanti che gestiva le partenze, quindi non parte praticamente più nessuno, a parte qualche caso isolato, comunque tragico”, come quello denunciato la scorsa settimana dall’ong Everyone group su segnalazione di un giornalista somalo della Bbc, che ha parlato di almeno dieci sui concittadini morti per un’avaria del gommone su cui viaggiava un gruppo di migranti appena partiti dalla costa libica verso l’Italia.

Fortress Europe ha calcolato che in 24 anni di viaggi della speranza hanno perso la vita 18.278 persone  (di cui 2.352 nel 2011): una strage di “vittime della repressione della libertà di movimento”, sentenzia Del Grande. Ora fa impressione pensare che gli sbarchi siano ridotti al lumicino. Ma che estate sarà quella alle porte? “Nessun allarme, è una riduzione tanto drastica quanto definitiva”, risponde il forndatore di Fortress Europe, “il mare è in buone condizioni da due mesi e gli arrivi si contano sulle dita di una mano: non è plausibile un aumento nei prossimi mesi. Ma non cadiamo nell’errore di considerare finiti i flussi migratori, semplicemente sono cambiate le rotte, si viaggia di più via terra, ad esempio attraverso la Turchia”.


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