Volontariato

Cia e Federagri si mobilitano

Le nuove scosse di oggi, oltre a un pesante tributo in vite umane, stanno mettendo ulteriormente in ginocchio interi comparti produttivi.

di Carmen Morrone

«Ci stiamo già attivando in queste ore, pur nelle oggettive difficoltà – afferma Maurizio Gardini, presidente di Federagri – per fornire la nostra assistenza e vicinanza alle comunità colpite attraverso i nostri uffici territoriali». Federagri fa sapere che «Dalle prime segnalazioni pervenute, sarebbero 500.000 le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano danneggiate in seguito alla scossa di oggi, che ha provocato anche danni alle strutture. Numero che sommato alle 300.000 forme crollate nel precedente sisma, porterebbero il totale a circa 800.000».

Giuseppe Politi, presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, aggiunge: «Ora niente è più importante delle operazioni di soccorso, perchè la priorità è l’incolumità dei cittadini. Ma chiediamo anche di non abbandonare a se stesso il nostro settore, già colpito al cuore dal sisma del 20 maggio». «Dal territorio -spiega Politi- cominciano a giungerci notizie di crolli di edifici rurali già danneggiati dal primo terremoto e nuove lesioni a cascine, stalle, fienili, magazzini e serre. Tutto questo in una situazione già critica, con danni acquisiti per 250 milioni di euro tra strutture crollate, macchinari rotti, animali finiti sotto le macerie. A cui vanno aggiunte le perdite economiche per produzioni pregiate come Parmigiano Reggiano e Grana Padano (almeno 135 milioni di euro) e Aceto balsamico tradizionale (tra 10 e 15 milioni di euro)». «Il sistema produttivo è in ginocchio -sottolinea il presidente della Cia- nei comuni colpiti operano più di 10 mila imprese agricole per circa 200-250 mila ettari coltivati o con allevamenti. Aziende che, nonostante la paura e i danni subiti, hanno voglia di reagire e ricominciare. Per questo oggi la sospensione dell’Imu e delle altre scadenze fiscali e previdenziali è un atto dovuto. Per tutti».

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