Formazione

“No alla formazione militare per il 2 giugno”

Le associazioni nonviolente scrivono al ministro Riccardi per chiedere lo stop all'addestramento dei giovani civili in atto a Guidonia in vista della parata. Ecco il testo

di Redazione

Gentile Ministro,

Le nostre associazioni da sempre chiedono che la Repubblica Italiana, fondata sul lavoro, non venga festeggiata il 2 giugno con quella che è di fatto una anacronistica e costosa parata militare.

Da diversi anni alla sfilata sui Fori Imperiali partecipano anche alcuni giovani del Servizio Civile Nazionale, in quanto questo istituto concorre, con forme alternative a quelle militari, alla difesa della Patria, come sancito con diverse sentenze anche dalla Corte Costituzionale.

Peccato che questa parità formale non trovi poi un riscontro nella realtà, perché per la difesa in armi nel 2012 vengono stanziati 23 miliardi di euro mentre per il servizio civile vengono stanziati 68 milioni di euro, tanto che il rischio sia addirittura di chiudere questo fondamentale strumento per mancanza di fondi adeguati.

Disparità che ritroviamo anche nella sfilata della Festa della Repubblica, dove sembra che passeranno in rassegna 2.584 militari a fronte di 41 volontari del servizio civile.

Al danno si aggiunge la beffa, infatti in queste ore le testimonianze che arrivano dagli stessi giovani ci dicono che si stanno formando per 13 giorni, presso strutture militari come la base di Guidonia e sotto il coordinamento di militari, per poter sfilare ‘in formazione’ (leggi anche qui, ndr).

Già in passato abbiamo ritenuto poco opportuna una presenza dei giovani su camionette militari ed ora non possiamo accettare questo ulteriore tentativo di militarizzazione del servizio civile.

La difesa nonviolenta della Patria deve avere pari dignità e piena autonomia.

Per questo Le chiediamo di far interrompere immediatamente la formazione militare dei giovani e chiedere al cerimoniale della sfilata che i giovani partecipino semplicemente camminando, nel pieno rispetto delle Istituzioni presenti e della persona del Presidente della Repubblica. Altrimenti crediamo sarebbe meglio non esserci.

Siamo certi che il Presidente Napolitano apprezzerebbe molto di più una libera, gioiosa, spontanea passeggiata giovanile, più vicina allo spirito che anima il Servizio Civile Nazionale, piuttosto che una ipocrita camminata coordinata da militari.

Certi di un suo sollecito interessamento, Le inviamo cari saluti di pace.

Firmatari:

Massimo Paolicelli, Presidente Associazione Obiettori Nonviolenti; Mao Valpiana, Presidente Movimento Nonviolento; Giulio Marcon, Portavoce Sbilanciamoci; Francesco Vignarca, Coordinatore Rete Italiana Disarmo; Enrico Maria Borrelli, Amesci; Alessandra Mecozzi, FIOM nazionale/Ufficio Internazionale; Gianni Alioti, Fim-Cisl nazionale; Don Albino Bizzotto, Beati i Costruttori di Pace; Don Renato Sacco, Pax Christi; Padre Angelo Cavagna, GAVCI; Lisa Clark, Beati i Costruttori di Pace; Luisa Morgantini, Portavoce Associazione per la Pace; Loretta Mussi, Un Ponte per; Riccardo Troisi, Presidente Reorient Onlus; Giorgio Giannini, Presidente Centro Studi Difesa Civile; Enrico Peyretti, Centro Studi Sereno Regis; Giusy Baioni, Beati i Costruttori di Pace; Lidia Giannotti, PeaceLink; Francesco Spagnolo, redattore di Azione nonviolenta; Filippo Thiery, Presidente Coordinamento Obiettori di Coscienza Roma; Daniele Taurino, Centro nonviolenza litorale romano; Massimiliano Pilati, Forum trentino per la pace; Matteo Soccio, Casa della pace di Vicenza; Rocco Pompeo, Centro studi nonviolenza di Livorno; Stefano Melis, Rete nonviolenta Sardegna; Pasquale Pugliese, Formatore volontari civili, Reggio Emilia; Gabriella Falcicchio, ricercatrice pedagogia, Bari; Caterina Del Torto, Comitato pace e diritti umani di Verona; Elena Buccoliero, scuola della nonviolenza di Ferrara; Franco Perna, Servizio civile internazionale.


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