Welfare

I veri numeri della plastica

Li rivela una ricerca della società Plastic consult

di Redazione

Ecco i numeri del mercato degli shopper: 95 aziende del settore, poco più di 2mila addetti in totale. “Altro che le 2mila aziende a rischio chiusura e i 30mila posti di lavoro che si sarebbero persi” denuncia Assobioplastiche, associazione nazionale del mondo della bioplastica, nel presentare uno studio condotto dalla società indipendente Plastic consult.

“Nel  corso delle scorse settimane il fronte che si oppone alla normativa introdotta dal DL sui bioshopper ha più volte dichiarato dati non corrispondenti alla realtà, finalmente ora si è fatta chiarezza sule reali dimensioni del comparto”, sottolinea Assobiooplastiche, che annovera tra i soci i produttori Matrìca, Basf, Novamont, M&G, Biosphère, Fkur, Natureworks e Cereplast.

Assobioplastiche ha affidato a Plastic Consult, società di consulenza privata e indipendente, operativa dal 1979, unico advisor italiano specializzato nel settore delle materie plastiche, uno studio di settore che ha fornito molti altri dati interessanti oltre ai numeri già citati: le 95 aziende che producono sacchetti per asporto hanno fatturato circa 674 milioni di euro nel 2010 e 732 milioni nel 2011; escludendo le altre attività (estrusione di altre tipologie di film, compravendita di materie prime, eccetera), i ricavi relativi alla produzione di shopper sono stati di 258 milioni di euro nel 2010 e di 305 milioni nel 2011; i volumi prodotti sono scesi da 145 mila tonnellate del 2010 a 115 mila tonnellatedel 2011, segno che l’effetto della legge mirato a ridurre il numero dei sacchetti monoutilizzo ha centrato pienamente questo obiettivo; l’occupazione totale delle 95 aziende censite era di 2.315 unità nel 2010 e di 2.215 nel 2011; le aziende specializzate nella produzione di sacchetti, con ricavi pari o superiori al 50% del fatturato totale, erano 25 nel 2010, salite a 27 nel 2011 (molte di esse, peraltro, associate ad Assobioplastiche); gli addetti relativi alle aziende specializzate nella produzione degli shopper erano 950 nel 2010 e 915 nel 2011.

“Assobioplastiche prosegue nel suo impegno per dare trasparenza ed elementi certi al dibattito in corso e confida che esso si svolga secondo i parametri della correttezza delle informazioni. Nello scenario di crisi globale che stiamo vivendo, il settore delle bioplastiche è impegnato a risolvere uno dei tanti, gravissimi problemi ambientali che ci affliggono facendo innovazione ed investimenti, creando occupazione e opportunità di crescita per l’intera filiera e per l’intero Paese. Non permetteremo a chicchessia di demonizzarlo o liquidarlo ricorrendo a mistificazioni o manipolazioni della realtà”, ha dichiarato Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche.

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