Cultura

Il rapporto tra Europa e comunità islamiche passa da Istanbul

Al via oggi il Forum for Future of European Democracies and Muslim Communities

di Redazione

 Il Forum for Future of European Democracies and Muslim Communities, che si terrà presso l’Università del Commercio di Istanbul il 10 e 11 maggio, rappresenta la naturale risposta dell’intellighenzia turca e islamica ai continui tentativi ideologici di esclusione della civiltà islamica da una naturale e sana partecipazione alla costruzione del futuro dell’Europa. Quella stessa civiltà islamica che ha invece contribuito per secoli allo sviluppo della società europea, sotto il profilo, culturale, scientifico, economico e religioso.


Accusare l’Islam del fallimento del multiculturalismo europeo, come è stato fatto dai principali leader europei, quali Nicolas Sarkozy, David Cameron e Angela Merkel è privo di ogni obiettività anche solo scientifica e improntato a preoc cupanti forme di populismo che stanno contagiando anche i vertici della politica internazionale.
è paradossale vedere oggi come sulla pacifica coesistenza e collaborazione fra i cittadini musulmani, sempre più numerosi, e quelli appartenenti alle altre comunità o laici, aleggi sempre lo spettro di un falso Islam ideologico e in gran parte mediatico.


Sicuramente per la CO.RE.IS. Italiana, rappresentata al Forum dal suo Vicepresidente Yahya Pallavicini, che interverrà nel primo pomeriggio sul “Ruolo dei leaders religiosi nella costruzione di una comunità coesa”, occorre far conoscere l’Islam nei suoi veri principi, fornendo risposte significative alla crisi che vede coinvolti molti paesi europei e contribuendo a creare legami di solidarietà e sostegno nelle comunità dei credenti.


Diversamente da quanto vorrebbero le tendenze populiste, anche nell’ambito religioso è divenuto oggi fondamentale il ruolo dei leader religios i e di un’élite intellettuale che possa fornire le linee guida per fondare una coesione profonda, non ideologica, della Comunità islamica in direzione di un’integrazione reale e rispettosa delle altre realtà sociali, senza per questo rinunciare a porre la fede in Dio al centro della propria esistenza.

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