Mondo

Salesiani: la disperazione genera vendetta

Vis, laa ong salesiana: "L’attacco è al cuore dell’impero e a tutti coloro che credono di vivere in isole felici, ove l’orrore del mondo non può arrivare".

di Redazione

?Diciamo no alla violenza per far valere le proprie ragioni. La divaricazione è tra stati che hanno ogni potere di decidere e popoli che sono costretti a subire senza poter scegliere il loro futuro ha creato una situazione esplosiva: siamo tutti seduti sopra una polveriera.? Questa la dichiarazione di Antonio Raimondi presidente del VIS “Diciamo no alla violenza per far valere le proprie ragioni. La violenza porta solo violenza, e poco o nulla si può costruire sulle macerie fisiche e spirituali da essa prodotta, perché spesso l?odio si tramanda di generazione in generazione. Esprimiamo piena solidarietà alle migliaia di vittime che su opposti fronti pagano di persona l?incapacità di tutti nel cercare i motivi profondi che generano questa follia. L?attacco è al cuore dell?impero e a tutti coloro che credono di vivere in isole felici, ove l?orrore del mondo non può arrivare. Gli ultimi incontri internazionali di Genova e Durban hanno mostrato una volta di più la complicità della politica nell?assecondare le scelte economiche, piuttosto che comprendere la necessità e l?urgenza di un?azione comune per la costruzione di una società mondiale giusta in grado di difendere i diritti umani ovunque questi siano minacciati. Constatiamo con orrore dove ci sta portando questa divaricazione tra Stati che hanno ogni potere di decidere e popoli che sono costretti a subire senza scegliere il loro futuro: siamo tutti seduti sopra una polveriera e non è difficile presagire scenari simili a quelli di oggi che potrebbero interessare tante altre nazioni. La situazione di progressivo sottosviluppo dei due terzi dell?umanità porta alla disperazione e a soluzioni irrazionali: “Muoia Sansone con tutti i Filistei!”. Persa la speranza di una vita dignitosa per sé e per i propri figli, la lotta si sostituisce al dialogo e, se la vita non ti può dare nessuno sbocco perché il potere è nelle mani di chi ti schiavizza, meglio morire lottando e trascinando altri nella distruzione. No alla guerra e alle sue cause. Perché di guerra si tratta, tra due mondi, tra due culture. Non possiamo ridurre questa aggressione alla decisione di alcuni folli o di una organizzazione di esaltati: è invece il gesto esecrabile e disumano, che va punito, di chi ha creduto di interpretare l?esasperazione e quel senso di indignazione profonda che fa gonfiare il cuore di rabbia verso i potenti della terra, verso gli artefici dell?ingiustizia che rende poveri la gran parte degli uomini, verso tutti coloro che non capiscono che la globalizzazione deve diventare un impegno di giustizia e sviluppo per tutti. Noi, abbiamo fame e sete di giustizia, ci fidiamo di Dio e vogliamo essere suoi figli. Con questa profonda speranza continueremo ad impegnarci perché ogni persona possa decidere il suo futuro e veder rispettata la sua dignità e la sua diversità culturale.


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