Cultura

“Il coraggio di Ippocrate”, un libro benefico

L'iniziativa di tre autrici ha il sostegno di Guna. Il ricavato sarà devoluto al Tibetan Children's Village

di Redazione

Tre autrici e un libro a scopo benefico. Stiamo parlando di “Il coraggio di Ippocrate” l’ultima opera realizzata da Enrica Bortolazzi, con Giuliana Zaglio e Lavinia Macchiarini. Le tre autrici, già protagoniste di una raccolta fondi con precedenti pubblicazioni si sono impegnate in un progetto editoriale umanitario il cui obiettivo è di far conoscere la storia di medici e professionisti della salute, veri e propri pionieri delle medicine non convenzionali, che raccontano le proprie esperienze e scelte di vita in grado di cambiare e migliorare radicalmente i percorsi di malattia di migliaia di persone. Spesso la presenza e la parola del medico accanto al malato, la sua abnegazione e il suo affetto nei confronti del paziente, possono rappresentare “cure” tanto insperate quanto efficaci, che rendono possibile una guarigione di natura spirituale prima ancora che fisiologica.

Il filo conduttore di ogni racconto è quello dell’empatia vista come “farmaco” che il paziente riceve in dono dal medico, e i cui effetti positivi aiutano a riscoprire se stessi e a ritrovare speranza per la guarigione. Il libro intende inoltre raccontare le storie di quei medici che hanno saputo andare oltre i limiti della cultura ufficiale, scoprendo percorsi terapeutici alternativi e vivendo in prima persona “il coraggio di Ippocrate”, non lasciandosi offuscare da dogmi predefiniti, ma leggendo la malattia come un’esperienza che invita a tener conto del vissuto globale del paziente, del suo ambiente, delle sue memorie.

A sostenere questo progetto editoriale c’è Guna Spa, leader in Italia nel settore della produzione e distribuzione di farmaci di origine biologica per terapie d’avanguardia. Un sostegno che nasce anche dall’attinenza con la propria attività. L’azienda è da sempre attenta a iniziative di questo genere come conferma il presidente del Cda Alessandro Pizzoccaro: «La gratificazione più profonda per noi è ascoltare le storie di medici che grazie ai nostri farmaci hanno colto l’opportunità per ampliare la loro visione, cambiare il loro modo di fare terapia, migliorare la qualità della vita di tanti pazienti e quindi anche la propria».

Il ricavato della vendita del libro sarà interamente devoluto al Tibetan Children’s Village di Dharamsala in India, struttura che accoglie 2.500 piccoli esuli tibetani.

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