Confesso che questa guerra quotidiana contro la politica e i partiti mi fa tanta paura. Questo clima montante è insopportabile, e oramai non ha più argini né confini. Se ne nutrono televisioni, radio, giornali. Opinionisti senza opinione, comici che non fanno ridere, giornalisti al soldo di qualche potente, intellettuali troppo pigri per essere veri. Ne sono invasi la rete, i social network.
È l’ideologia ufficiale del governo, composto da presunti tecnici salvatori della Patria. Addirittura se ne serve, per sistemare qualche conto in sospeso, qua e là qualche Procura della Repubblica.
Ed è un circolo vizioso, perché più la spari grossa, più eccedi in populismo e demagogia e più hai consenso, incroci il sentire comune.
Facendo correre alla democrazia un rischio gravissimo, come insegna tristemente la nostra storia nazionale.
Il caso limite di questo brutto vento è Beppe Grillo, che i sondaggi danno ? di nuovo ? in rapidissima e clamorosa ascesa.
Recentemente è arrivato a sostenere che se tutti pagassero le tasse non farebbero alcun servizio al Paese (e all’onestà) ma semplicemente consentirebbero ai politici di rubare il doppio. E addirittura che «la mafia non ha mai strangolato i suoi clienti, si limita a prendere il pizzo. Ma qua vediamo un’altra mafia che strangola la sua vittima», riferendosi allo Stato e ai partiti. Di fronte a follie del genere, che differenza c’è tra lui e Berlusconi? Nessuna.
L’importante è prendere i voti dei furbetti, degli evasori, di quel popolo qualunquista e menefreghista che non ha mai fatto la fatica di pensare. Che non pensa durante tutto l’anno e non pensa neppure quando va a votare.
A questa Italia peggiore bisogna ? secondo Beppe Grillo ? semplicemente lisciare il pelo.
E lisciando lisciando si corrono gravi pericoli.
Simone Oggionni, email
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