Cultura

Un network per il “bene comune”

Oggi a Mllano inziativa di Fondazione Cariplo e Pubblictà Progresso

di Redazione

di Alberto Contri

“Siamo messi talmente male, che fare il proprio dovere è considerato un atto di eroismo”. Così recita un tweet ripreso da un quotidiano. In effetti, il paese riflesso nello specchio dei mass media offre un panorama poco consolante: si parla di corruzione dilagante ovunque, di diffusa pratica di raccomandazioni che umiliano il merito, di politica come mera gestione del potere, mentre il tornaconto personale sembra il naturale orizzonte di un crescente numero di cittadini. Avviene così che il bene comune appaia come un valore vetusto e fuori moda. Eppure esiste un paese ben diverso, fatto di singoli, associazioni ed enti che praticano e sostengono quotidianamente il volontariato e la sussidiarietà, si impegnano nell’aiutare i meno fortunati, nello sviluppare i talenti e nel comunicare principi di grande valore sociale. Per tutti costoro il bene comune è un valore cui ispirare una costante prassi di vita.

Di bene comune si possono dare diverse definizioni. C’è quello di ispirazione cristiana, così descritto nella Costituzione conciliare Gaudium et Spes: “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente”. C’è quello di ispirazione laica, rappresentato nell’articolo 3 della Costituzione Italiana, ove si afferma che : “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Interessarsi del bene comune, avere a cuore la vita della polis era per gli antichi greci di primaria importanza, tanto da definire “idioti” coloro che trascorrevano la loro esistenza occupati solo ad accrescere il bene individuale o la personale realizzazione. Nei secoli se ne sono interessati a fondo Platone, Aristotele, Seneca, Cicerone, Tommaso d’Aquino, Hobbes, Smith, Rawls, Maritain, solo per citarne alcuni.

Oggi 26 aprile il bene comune è il tema di un convegno in cui si confronteranno uomini di chiesa e uomini di finanza, sociologi, filosofi, psicologi, comunicatori. E anche associazioni di volontariato impegnate nella loro opera grazie all’attento impiego dei nuovi mezzi di comunicazione e dei social network. Il tutto per iniziativa della Fondazione Cariplo e della Fondazione Pubblicità Progresso. La prima è impegnata nel sostegno ad iniziative di solidarietà, attività di ricerca, progetti culturali, la seconda nel campo della comunicazione sociale e in attività di formazione ad essa correlate. In quell’occasione sarà presentato il volume di Rai-Eri “Pubblicità Progresso. La comunicazione sociale in Italia”, con la prefazione di Giorgio Napolitano.

Alberto Contri è presidente della Fondazione Pubblicità Porgresso

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