Famiglia

Il Giffoni Film Festival chiede aiuto al Qatar

Mancano 4 milioni di euro, su cui l'Italia fa melina. E Gubitosi vola a Doha

di Sara De Carli

Il Giffoni Film Festival chiede aiuto al Qatar. Quello di Claudio Gubitosi è un “disperato tentativo” di salvare il festival del cinema per ragazzi, uno dei più conosciuti al mondo, che già in più paesi hanno chiesto di replicare, che però in Italia, dopo 42 anni, ora rischia la chiusura per un finanziamento promesso e mai arrivato di 4 milioni di euro. L’edizione di luglio, dedicata alla “felicità” rischia così di essere l’ultima.

E gli italiani?

Claudio Gubitosi è già arrivato in Qatar, a Doha, dove lo scorso autunno ha già realizzato proiezioni con il marchio del GFF: «chiederò al governo, al suo sceicco e alla sua signora che ama molto la cultura di adottarci», ha detto Gubitosi.

La mossa estera viene dopo il fallimento dell’appello lanciato da Gubitosi agli imprenditori italiani, attraverso il progetto “Il tempo dei mecenati“, lanciato a febbraio e ancora in home page sul sito: «abbiamo bisogno di mecenati che ci aiutino a superare questo momento difficile per la cultura italiana e essere parte importante del nostro progetto che coltiva il benessere dei ragazzi e la loro crescita culturale». Gubitosi ha detto: «Abbiamo lanciato un appello a 500 imprenditori italiani, non ho avuto alcuna risposta». Da qui il volo a Doha.

Con buona pace di François Truffaut, che aveva definito il Giffoni Film festival «di tutti i festival il piùàà necessario». Noi per il momento ci abbiamo fatto sopra una domanda dell’Eredità, giusto sabato sera. E tanto, evidentemente, ci basta.


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