Famiglia
Stop Child Labour ci sono i vincitori della competition
Tea Andreoletti (non professional) e Davide Benaroio con Stefano Polla (professional) andranno in Ghana con Cesvi
di Redazione
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Sono Tea Andreoletti e Davide Benaroio con Stefano Polla, i vincitori della Stop Child Labour Video Competition, lanciata da Cesvi nell’ambito nella campagna “Stop Child Labour”. Obiettivo della garae della campagna: sensibilizzare l’opinione pubblica sullo sfruttamento del lavoro minorile. Sono stati 50 i ragazzi, singoli o in gruppo, che si sono confrontati su questo tema e si sono messi alla prova con telecamera e montaggio producendo un web spot. Dal 21 marzo sono state ben 1.300 le persone che hanno espresso la loro preferenza sul sito (dove è ancora possibile visionare i filmati) scegliendo i due video vincitori.
Tea Andreoletti, 21 anni e di Gromo, è la vincitrice della categoria “non professional”. «Ho avuto modo di conoscere Cesvi alla scuola superiore, apprezzandone i valori e le iniziative. L’opportunità di partecipare a questa competizione è stata uno stimolo ulteriore per approfondire questa difficile tematica e per coinvolgere amici e non solo e far dire a tutti: basta con lo sfruttamento il lavoro minorile!» racconta Tea che oggi studia a Bologna.
Davide Benaroio e Stefano Polla, vincitori per la categoria “professional”, entrambi di Bergamo, classe 1994, commentano: «Lavorare al video ci ha permesso di affrontare il problema del lavoro minorile da un diverso punto di vista e di trasmetterlo al resto del pubblico. Ma è stata anche un’esperienza formativa: abbiamo acquisito esperienza in vari campi, tra cui l’organizzazione di un gruppo di lavoro, riprese, montaggio, composizione e produzione di musica, e soprattutto problem solving, necessario in ognuna di queste situazioni, essendo la prima volta che ci cimentavamo nella produzione di uno spot».
Il premio per i vincitori è un viaggio in Ghana con Cesvi e altri giovani europei, in programma per la prossima estate.
La video competition era stata lanciata a novembre 2011. «I ragazzi hanno inizialmente partecipato a un momento formativo per incontrare il Cesvi e due importanti pubblicitari, Roberto Caselli ed Elisa Roncoroni di ER Creativi in Prima Linea. Obiettivo era conoscere il Cesvi, la sua comunicazione positiva, i contenuti della campagna Stop Child Labour e, cosa non semplice, come elaborare un’idea davvero creativa e non banale», spiega Lylen Albani, Responsabile della Campagna. «Cesvi ringrazia tutti i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato alla Video Competition. Il loro contributo è stato importante e siamo certi che faranno ancora parte delle prossime iniziative della campagna Stop Child Labour»
È da 2007 che Cesvi promuove in Italia la campagna Stop child Labour – School is the best place to work rivolta a singoli cittadini, aziende, governi nazionali e Unione Europea, affinché tutta la società civile si attivi in azioni concrete per combattere lo sfruttamento del lavoro minorile e promuovere un’educazione di base di qualità nei Paesi in Via di Sviluppo.
Secondo l’Ilo sono 215 milioni i minori sfruttati di età compresa tra 5 e 17 anni nel mondo. In Italia, secondo l’Istat a lavorare sono 144mila bambini tra i 7 e i 14 anni e di questi, 31.500 sono da considerarsi veri e propri casi di sfruttamento ma per l’Ires – CGIL la cifra è di 400mila bambini.
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