Welfare

Napolitano attento alle morti bianche

Al Quirinale un incontro sui temi degli infortuni e sulle morti sul lavoro

di Redazione

«L’attenzione costante del Capo dello Stato che ha incontrato una delegazione della Commissione infortuni e morti bianche del Senato e un segnale forte per tutti coloro che sono interessati a questo tema e, senza interessi di ‘quartiere’, devono impegnarsi a dare il massimo contributo per la salvaguardia della salute e della vita dei lavoratori», è il commento del Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni sull’incontro al Quirinale di qualche giorno fa.

«Raccogliendo 450mila vittime del lavoro per mancata prevenzione ci sentiamo in dovere di promuovere la sicurezza in ambito lavorativo e intendiamo sostenere ogni azione possibile per far diminuire i numeri di questo fenomeno – aggiunge Bettoni -, ma il costante monitoraggio di quanto viene fatto dalle istituzioni preposte è fondamentale».

Dall’inizio della sua attività la Commissione ha fatto 29 sopralluoghi conoscitivi di cui 1 all’estero e 28 in Italia e svolto 87 audizioni tra cui alcune anche ascoltando l’ANMIL.

«In merito a queste attività riteniamo emergano alcune questioni importanti da considerare – ha dichiarato il Presidente dell’ANMIL – a partire dal portare a conclusione l’emanazione degli atti normativi secondari rimanenti per la piena attuazione del D.Lgs. n. 81 del 2008, peraltro quasi già tutti istruiti, destinati a regolare specifici settori di attività lavorativa; avviare quanto prima il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro, il quale sarebbe dovuto partire già da tempo, ma che ha subìto gravi ritardi; rafforzare i controlli anche attraverso processi di formazione, individuando come strumenti utili gli organismi paritetici e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, aziendali e territoriali».

«Tuttavia restano ancora molti percorsi da fare nel settore dell’agricoltura e dell’edilizia – specifica Bettoni – come pure rispetto alle questioni di genere il cui ambito ancora non è stato oggetto di studio e valutazione da parte della Commissione del Senato e siamo pronti a dare concreto supporto alla luce dei recenti studi fatti dall’Associazione sul tema; quanto alle malattie professionali il cui fenomeno è in allarmante crescita, concordemente con i risultati del lavoro fatto dalla Commissione, auspichiamo da una parte un’emersione sempre più vasta delle cosiddette ‘malattie perdute’ che ancora sfuggono alla rilevazione in modo da favorire le attività di prevenzione e di sorveglianza sanitaria, dall’altra uno snellimento delle procedure di riconoscimento e indennizzo da parte dell’INAIL, soprattutto per le patologie più gravi come quelle legate all’amianto e per le tipologie cosiddette ‘non tabellate’».

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