Welfare

«Servizi medici e avvio al lavoro per far fronte al boom di povertà»

di Redazione

Il 2011 di Opera San Francesco registra un significativo incremento degli utenti della mensa, un più 2,8% specchio della situazione economica del tempo. «Questo ha significato un impegno maggiore sotto ogni punto di vista», precisa padre Maurizio Annoni, presidente di Osf, che osserva come gli utenti della mensa e degli altri servizi di accoglienza abbiano avuto dei picchi anche nei mesi primaverili ,«dovuti agli eventi in Tunisia ed Egitto, ma il vero boom di presenze si è registrato da settembre». Con un segno più anche gli altri servizi di accoglienza quali le docce, che hanno registrato 231 presenze giornaliere. Il tutto dovuto, come spiega padre Maurizio, ad alcune novità: «Siamo passati a un accesso settimanale, mentre prima era quindicinale. Il monitoraggio dell’utenza ci ha spinto ad aprire il servizio alle donne, con una media di 120 docce al mese».
Nel 2011 all’ambulatorio milanese di via Antonello da Messina, aperto nel giugno 2010, «abbiamo avuto la conferma della bontà della scelta e della necessità di un centro sanitario come questo, sia per attività di medicina generica sia per la farmacia». 138 visite giornaliere per un totale di circa 33mila utenti totali, di cui 22.200 di medicina specialistica. «Grazie alla convenzione con il Policlinico, quest’anno abbiamo potuto offrire gli esami ematologici, rafforzando così il percorso visita, diagnosi, cura». Novità anche nell’area sociale: l’alleanza tra lo sportello Lavoro di Osf e Idea Agenzia per il lavoro, «una realtà non profit con la quale facciamo incontrare domande e offerte di lavoro. I risultati sono piccoli, ma sono dei traguardi importanti per chi è riuscito a trovare lavoro», osserva padre Annoni.
Nel corso del 2011 sono state circa 8.700 le persone accolte per la prima volta da Opera San Francesco «e sono stati 25mila i rinnovi», precisa padre Maurizio. A oggi non sono stati ancora elaborati i dati per nazionalità, ma appare chiaro come il numero degli italiani sia in aumento, «segno di un impoverimento presente. La contrazione economica ha presentato una dilatazione della povertà. Senza scomodare i dati dell’Istat, dal nostro osservatorio possiamo vedere come per gli italiani sia facile scivolare dalla povertà relativa a quella assoluta. Basta la perdita del lavoro, una malattia, la revoca di un finanziamento o la rottura di un legame familiare: il fenomeno dei padri separati è un problema ormai acclarato».
La crisi economica fa lievitare le richieste di aiuto, ma allo stesso tempo fa calare le offerte dei benefattori. «A livello di bilancio c’è stata una contrazione non disastrosa, che si attesta a un meno 10% sul 2010, anno in cui si era già andati in sofferenza», rivela padre Annoni, che però guarda al 2012 con speranza: «Sul fronte volontari abbiamo 600 persone attive di cui 165 sono medici. Abbiamo anche una lista di attesa per chi vuole iniziare a fare volontariato e questo è un segno molto positivo sia per l’attenzione nei nostri confronti sia perché questo dimostra che il tessuto sociale di Milano permette al volontariato di esprimersi bene». L’ultima emergenza freddo ha reso più chiara la necessità di una struttura di accoglienza notturna. «Non so se la realizzeremo nel corso del 2012, ma è un progetto che ci sta a cuore. Come delle formichine ogni anno aggiungiamo qualcosa, lo scorso anno abbiamo rinnovato le cucine della mensa, quest’anno abbiamo in lista le docce, ma tutto dipende dai fondi. Purtroppo i primi due mesi dell’anno hanno già dato dei segnali negativi sul fronte delle donazioni e questo ci spinge a cercare forme alternative per la raccolta fondi. E non dimentichiamo la nostra alleata: la Provvidenza».

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