Non profit

Servizio civile, il punto è: guardare indietro o avanti?

di Redazione

Non è la prima volta che si parla di servizio civile obbligatorio e questa ipotesi mi ha sempre trovato contrario, ma questa volta la proposta mi preoccupa maggiormente.
Ai tempi della leva obbligatoria, quando ho svolto il servizio civile, l’idea che s’invertissero i fattori mi entusiasmava: obbligatorio il servizio civile e chi obiettava andava a fare il servizio militare, ma la realtà è diversa. Anche all’epoca il servizio civile era obbligatorio per chi obiettava al servizio militare ed infatti non tutte le esperienze sono state positive e costruttive come la mia. Infatti, specialmente quando crescevano i numeri, aumentavano le esperienze negative di servizio civile. L’obbligo non automaticamente porta alla crescita di certi valori tra i giovani, perché i giovani non sono una massa tutta uguale ed indistinta.
Si potrebbe obiettare che l’esperienza del servizio civile può far crescere certi valori, ma ammesso teoricamente che fosse un assunto valido vorrebbe dire che dovremmo essere in grado di offrire almeno 250mila posizioni di servizio civile l’anno tutte di alto livello. Penso sia impossibile, ma soprattutto penso che sia costoso e faticoso. Oltre al rimborso spese per 250mila giovani, occorre mettere in piedi una struttura che li accolga, che scriva progetti, che li segua ecc. ecc. Voi dite che le spese devono essere a carico di chi “utilizza” i giovani. Temo che questa proposta faccia cadere il servizio civile obbligatorio in contrapposizione con l’articolo 4 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che vieta il “lavoro forzato”, in questo caso anche sottopagato. Questo aspetto, oltretutto, farebbe sì che qualora un ente debba sostenere la spesa di una persona assunta regolarmente per avere tre giovani da formare e che non è scontato che siano motivati, probabilmente non investirebbe per la seconda ipotesi! Oggi questa proposta mi preoccupa maggiormente perché parte dall’assunto che l’attuale servizio civile nazionale è morto.
Vorrei ricordare che qualsiasi ipotesi, volontario o obbligatorio, senza fondi e senza finalità chiare, come ci ricorda il professor Rossi dalle vostre stesse pagine, è destinata a morire o a non nascere. Il servizio civile, come ricorda la Corte Costituzionale, è una forma di difesa della Patria, però quest’anno a quella in armi vanno 23 miliardi di euro, a quella civile 68 milioni di euro. Se penso che il maggiore sponsor della proposta è Romano Prodi, che con il suo secondo governo ha iniziato i tagli al fondo del servizio civile ed ha aumentato in due anni del 20% le spese militari, mi vengono i brividi. Grazie per l’ospitalità.
Massimo Paolicelli, presidente dell’Associazione Obiettori nonviolenti

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