Mondo
Rapporto Fao: cala crescita agricola
In calo anche gli aiuti da parte dei Paesi industrializzati
di Paolo Manzo
In preparazione al vertice di novembre, la cui sede non è stata ancora scelta, la Fao ha presentato oggi lo ”Stato dell’alimentazione e l’agricoltura 2001”, il rapporto annuale degli esperti dell’agenzia dell’Onu sulla situazione agricola mondiale, con una particolare attenzione alle regioni più tormentate da fame e malnutrizione.
Nella relazione viene lanciato l’allarme sul declino globale della crescita della produzione agricola, anche nei paesi in via di sviluppo e, soprattutto, sulla diminuzione degli aiuti internazionali ai progetti di sviluppo agricolo. Le cifre parlano di 4.400 miliardi di lire in meno: 22.000 miliardi di lire nel 1999, rispetto ai 26.400 miliardi del ’98.
Numeri che spiegano come sarà impossibile rispettare l’obiettivo fissato al vertice del 1996, cioè di dimezzare entro il 2015 il numero degli affamati, fissato allora a 826 milioni di persone. ”Il numero diminuisce, ma non alla velocità necessaria per centrare l’obiettivo del dimezzamento” ha aggiunto il vice direttore generale della Fao, de Haen, ricordando che lo scopo principale del Vertice di novembre sarà quello di chiedere alla comunità internazionale un impegno maggiore.
In merito alla diminuzione dei finanziamenti internazionali de Haen spiega che le ragioni devono ricercarsi ”nella complessità stessa dei progetti di sviluppo agricoli, che danno risultati meno immediati” di altri, come per esempio quelli infrastrutturali.
Ma questo è un grave errore dovuto ”a una scarsa sensibilizzazione”, dal momento che la fame ha anche un enorme costo economico: ”la povertà non è solo causa della fame ma anche effetto, un persona denutrita o malnutrita non può essere produttiva – ha concluso il vice direttore generale della Fao – è un circolo vizioso: in termini economici ignorare la fame oggi è come imporre una tassa sul futuro sviluppo economico dei paesi più poveri”.
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