Volontariato

I Csv a prova di social network

di Redazione

Un ufficio dedicato alla comunicazione è presente nell’84% dei Centri di servizio per il volontariato (in Italia sono 77) e nel 65% dei casi questi uffici possono contare su uno o due dipendenti o collaboratori stabili. Sono alcuni dei risultati dello studio promosso da CSVnet, il coordinamento nazionale dei Centri di servizio per il volontariato e realizzato da un gruppo di ricerca della Sapienza di Roma. La ricerca, pubblicata nel volume La comunicazione al centro. Un’indagine sulla rete dei Centri di Servizio per il Volontariato edito da Cesvot, per il presidente di CSVnet, Stefano Tabò (nella foto) è «una fonte di arricchimento informativo e valutativo per gli stessi Csv che hanno l’opportunità di valutare la propria esperienza, di trarre suggerimenti dalle scelte di altri, di avviare confronti e collaborazioni».
Sono 71 i siti web presi in esame di altrettanti Csv, mentre sono stati intervistati 61 operatori che lavorano negli uffici di comunicazione. Dallo studio emerge anche un’analisi quantitativa degli strumenti più utilizzati per comunicare: internet (60 Csv), newsletter ed email (57), telefono (40), periodici (29) e infine social network (28).


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