Welfare

Messaggi e appelli dal carcere di Rebibbia

I detenuti del carcere di Rebibbia inviano un appello al presidente della Repubblica perché contribuisca a rompere il silenzio sul dramma che si vive nelle carceri

di Redazione

Caro Presidente Ciampi, provveda alla costante e perdurante violazione dei diritti umani all’interno degli istituti penitenziari». Questo il cuore dell’appello inviato al presidente della Repubblica dai detenuti di Rebibbia perché contribuisca a rompere il silenzio sul dramma che si vive nelle carceri. Insieme al messaggio, a Carlo Azeglio Ciampi è stato fatto arrivare anche il testo inviato al magistrato di sorveglianza di Roma, nel quale si chiede il medisimo intervento in merito alla violazione dei diritti umani all’interno degli istituti penitenziari. I firmatari del documento sono tornati a denunciare, dopo la morte di Germano Maccari, il sovraffollamento record, le inadeguate condizioni igieniche e di vivibilità, il mancato riconoscimento del diritto all’assistenza sanitaria e gli ostacoli per l’accesso alle misure alternative, ma anche le difficoltà nei colloqui con le proprie famiglie. lettera firmata da oltre 1000 detenuti Cara Vita, mi chiamo Tonino Addessi e sono un detenuto studente-universitario ristretto presso la C. R. di Rebibbia-Penale di Roma dove sono stato trasferito da poco dal Carcere di Alessandria. I motivi che mi hanno spinto a scrivervi sono due. Innanzitutto la mia è una richiesta di aiuto. Come già dettovi sopra sono uno studente universitario iscritto alla Facoltà di Biologia a indirizzo Fisioterapico presso l’università degli studi di Alessandria (matricola n.° 9829055) di cui ho già dato i seguenti esami: Zoologia 26/30; Istologia e Citologia 26/30; Anatomia Comparata 26/30. Purtroppo, essendo io detenuto da oltre dieci anni e i miei genitori, entrambi ottantenni, non hanno attualmente le possibilità economiche tali da consentirmi il pagamento dell’iscrizione per il nuovo anno accademico, io non saprei come fare per proseguire i miei studi. Per questo ho deciso di chiedere il vostro aiuto affinché possa continuare i miei studi. Spero nella vostra sensibilità ed anche se non potete vi ringrazio ugualmente. In secondo luogo vi chiedo la possibilità di trascorrere qualche ora in vostra compagnia e la possibilità di leggervi con continuità. Vi sarei grato, perciò, se mi farete pervenire Vita al mio nuovo indirizzo che qui vi accludo. In attesa di poter ricevere prestissimo vostre notizie colgo l’occasione per ringraziarvi anticipatamente per quanto possiate eventualmente fare per me. Con alta stima Addessi Tonino, Via Bartolo Longo, 72 Rebibbia Penale 00156 Roma Appelli e messaggi da Rebibbia, il primo firmato da oltre un migliaio di detenuti e consegnato anche a un consigliere di Rifondazione Comunista della regione Lazio. Un appello che sale insieme ad altre decine da tutte le carceri italiane come una litania inascoltata. E Dio solo sa ancora per quanto tempo questo scontento e queste condizioni disumane di restrizione non si trasformeranno in rivolta. Il secondo è un messaggio al nostro giornale di un detenuto che si vuole laureare. Com’è nostro costume abbiamo attivato subito l’abbonamento. Speriamo che qualche nostro lettore, come spesso capita, ci dia una mano sottoscrivendo lui stesso questo abbonamento. Chi lo volesse fare, contatti la signora Teresa presso la nostra sede.


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