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Le Marche riportano i genitori a scuola

Famiglia corsi di formazione organizzati da Comuni e associazioni

di Redazione

Si sa, il mestiere di genitore è il più difficile. Non ci sono manuali che lo insegnino né, soprattutto, metodi didattici validi in assoluto per tutti gli “alunni” e a tutte le latitudini. C’è solo una forma di apprendistato indiretto. È quello che le mamme e i papà svolgono in famiglia quando sono ancora figli. Non è detto però che il tirocinio funzioni sempre. Anzi. Per questo la Regione Marche finanzierà con 200mila euro corsi di formazione, le “Scuole per genitori”, organizzati dai Comuni e dal terzo settore.
I corsi, di due tipi, consisteranno soprattutto in momenti di confronto fra le coppie di genitori più che in lezioni cattedratiche. L’obiettivo è promuovere la consapevolezza del ruolo di genitore come educatore, l’importanza della comunicazione e della prevenzione dei comportamenti a rischio, la conoscenza delle diverse fasi dell’età evolutiva. «La Scuola per genitori può costituire un luogo privilegiato di incontro e di scambio di reciproche esperienze. Le istituzioni, insieme con altre agenzie educative, hanno un ruolo fondamentale: rafforzare nei partecipanti la convinzione dell’importanza della solidità del nucleo familiare messa in pericolo dal numero sempre più alto di famiglie separate e dall’incertezza dei nuovi ruoli maschili e femminili», è il commento dell’assessore regionale al Sostegno alla famiglia e ai Servizi sociali, Luca Marconi (nella foto).
Il primo percorso, gratuito, sarà rivolto a gruppi di massimo 35 partecipanti e sarà articolato in moduli formativi della durata complessiva di 16 ore dedicati, in particolare, alle problematiche familiari e al ruolo che le assegna la Costituzione. Il riferimento è agli articoli 29, 30 e 31 che riconoscono la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e che individuano i diritti e i doveri dei suoi componenti e dello Stato nei confronti della cellula base della società. La Regione concederà un contributo di mille euro agli enti gestori, pubblici o privati, che tengono i corsi. Il secondo percorso, a pagamento, farà perno invece su cicli di incontri a carattere seminariale su più argomenti legati alla genitorialità. Il numero dei partecipanti potrà superare le 35 unità. Il sostegno agli organizzatori, in questo caso, sarà più sostanzioso: il 40% della spesa ammissibile e per un importo comunque non superiore a 5mila euro. Le Marche (al momento è in fase di elaborazione la graduatoria dei progetti) hanno fissato anche i criteri di priorità nell’assegnazione delle risorse. Spazio soprattutto ai Comuni, alle associazioni di famiglie che fanno parte della Consulta regionale e alle organizzazioni di volontariato che hanno fra i fini statutari la tutela della famiglia o che di occupano in prevalenza di essa.

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