Economia

Amartya Sen: «Date credito alla cooperazione»

Il Premio Nobel traccia la rotta

di Redazione

«L’economia di mercato dipende in larga parte da aspettative psicologiche e dunque c’è bisogno di fiducia e di prospettiva. Da questo punto di vista l’idea di cooperazione e di collaborazione è fondamentale. È una risorsa, una risposta alla crisi», parole di Amartya Sen, premio Nobel per l’Economia. «La cooperazione è una garanzia di democrazia, in un momento in cui la politica sembra più dare garanzie in queste direzione». Perciò l’anno che l’Onu ha deciso di dedicare a questo modello d’impresa non può essere concepito semplicemente come una celebrazione formale.
Cento milioni di persone nel mondo lavorano in imprese di questo tipo. Ancora più impressionate il numero dei soci, che supera il miliardo. Vale a dire, una persona su sette nel mondo ha a che fare con una società cooperativa. L’Onu ha valutato che almeno tre miliardi di persone hanno visto migliorare la loro vita, ai più diversi livelli, grazie ai servizi garantiti dalle cooperative. Ma, avverte Amartya Sen, la cooperazione non può più essere considerata un modello per dare risposte ai bisogni degli strati più poveri della popolazione. «La crisi oggi è diversa», ha detto il Nobel all’ultimo Festival dell’Economia di Trento. «La crisi colpisce in modo esteso anche i ricchi. Ed è chiaro che le cooperative hanno un ruolo importante nella soluzione del problema. Cooperazione significa un modello di relazione che aiuta a sostenere la fiducia. E la necessità di una collaborazione costruttiva non è mai stata così urgente come oggi».
Una delle questioni di fondo è certamente quella del credito. In questi anni abbiamo assistito a un vero impazzimento del sistema che ha portato a una devastante esplosione di prodotti finanziari. Le banche sono state spesso uno strumento di questa spirale, cercando la chimera di profitti legati più che a investimenti nell’economia reale all’effetto moltiplica dei prodotti finanziari. Ma in questo contesto profondamente malato ci sono state realtà di banche, in tutto il mondo, che, proprio grazie alla loro natura cooperativa, sono rimaste fedeli al loro ruolo. E non è vero che siano banche piccole o residuali: nella classifica di Top foreign stocks delle World’s 50 Safest Banks 2011 figurano ben 10 banche cooperative.


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