Volontariato

Da queste stanze ri-parte la vita

Con il contributo di Enel Cuore apre a Milano il nuovo Rifugio Caritas per i senza dimora

di Redazione

L’aiuto per i più poveri e bisognosi non si limita nel tempo. Per questo, da oltre tre anni, Enel Cuore ha lanciato un ambizioso progetto di assistenza per le persone meno fortunate: “Un cuore in stazione”. Un’iniziativa di carattere filantropico, condotta in partnership con Ferrovie dello Stato, che ha già messo in cantiere e realizzato 11 progetti di assistenza, puntando alla riqualificazione di luoghi di aggregazione cittadini, come appunto le stazioni ferroviarie. Un progetto partito da Roma con la realizzazione di Binario 95, il centro diurno nato nei locali della stazione Termini (messi a disposizione in maniera gratuita dalle Fsi, così come tutte le altre strutture coinvolte nelle iniziative in tutta Italia) a favore delle persone senza fissa dimora. L’obiettivo è quello di migliorare l’accoglienza degli utenti e sviluppare la rete dei servizi attraverso il sostegno alle associazioni non profit. Enel Cuore ha sostenuto le associazioni con un contributo di circa tre milioni di euro per la realizzazione delle strutture.
Quello dei senzatetto è un problema reale e visibile dei Paesi europei, Italia compresa. Nel nostro Paese le persone senza fissa dimora sono ben 50mila. Solo a Roma ce ne sono 6mila, e 5.500 vivono a Milano. Proprio il capoluogo lombardo è stato il teatro dell’ultima iniziativa, in ordine temporale, di “Un Cuore in stazione”. Nei pressi della stazione Centrale, in via Sammartini 114, nello stesso luogo che per 30 anni ha ospitato il Rifugio di Fratel Ettore, ha aperto, a metà dicembre, il Rifugio Caritas, ricovero notturno per i senza dimora gestito dalla Caritas Ambrosiana. L’intervento è stato reso possibile grazie non solo all’ormai consolidata partnership tra Enel Cuore e Ferrovie dello Stato Italiane, ma anche grazie al contributo della Fondazione Cariplo e della Fondazione Milan. Ma un contributo al progetto potrà arrivare anche dai semplici cittadini, che potranno partecipare alla copertura delle spese di gestione versando un’offerta a Caritas Ambrosiana o acquistando i panettoni mignon venduti sui treni.
Il Rifugio Caritas è un servizio a bassa soglia, concepito, quindi per dare ai senza dimora una risposta immediata a un bisogno urgente: quello di trovare un riparo per la notte. La struttura, riservata a soli uomini, sarà composta da 56 posti letto complessivi, 16 disponibili per un massimo di 10 giorni (pronto intervento) e 40 destinati per un periodo più lungo e variabile a coloro che accettano di seguire un percorso di recupero (accoglienza programmata). Nei posti eventualmente liberi potranno essere accolte, per non più di due notti, persone in situazioni di grave emergenza, accompagnate al centro dagli operatori delle unità mobili, dell’Help center della Stazione centrale e dagli agenti delle Forze dell’ordine. Nel centro gli ospiti potranno utilizzare un locale lavanderia, un armadietto personale per il deposito degli effetti personali, un deposito per i bagagli. Ma il Rifugio Caritas non è concepito come un punto di arrivo, ma un posto da cui ripartire. Per ogni ospite, gli operatori concorderanno un programma di reinserimento. Per questa ragione il centro d’accoglienza è parte integrante della rete dei servizi sociali pubblici e privati del territorio di Milano. Particolarmente stretto sarà il rapporto con i servizi gestiti direttamente da Caritas Ambrosiana: il Sam (servizio di accoglienza milanese, rivolto agli italiani) e il Sai (il servizio di accoglienza immigrati, riservato agli stranieri). Il Rifugio si inserisce in un tessuto, quello della stazione ferroviaria, che, come ha spiegato il responsabile delle Politiche sociali del Gruppo Fs,i Amedeo Piva, «è un termometro dello stato di salute del sociale in città». «È un’idea nata nel 2008 insieme al Gruppo Fsi per sfruttare al meglio gli asset immobiliari delle Ferrovia», ha ricordato Carlo Papa, consigliere di Enel Cuore.


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